Plants VS Zombies Garden Warfare

Siamo sinceri: l’annuncio nel corso dell’E3 losangelino per Plants VS Zombies Garden Warfare ci ha lasciato tutti spiazzati. Il tower defence di PopCap Games, campione di download su dispositivi Apple e Android, irradiato di una sua caratteristica luce umoristica dalle deliziose tinte oscure, si mostrava alla stampa in una veste a dir poco “inedita” in occasione del gran passo verso la dimensione Z. Già, perché questa volta zombie e piante se le daranno di santa ragione sui frenetici campi minati dello sparatutto in terza persona, fregiandosi addirittura dell’uso del Frostbite 3 di DICE (adottato con gran piacere da svariati titoli EA per la nuova generazione come Dragon Age: Inquisition e il prossimo capitolo della saga di Mass Effect) e di un multiplayer online capace di inscenare caotiche schermaglie da 24 giocatori. Una variazione sul tema alquanto significativa. Forse addirittura spregiudicata.
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E se proprio ci fosse bisogno di un pretesto per dare il via a guerra di quartiere tra piante carnivore armate di mitra, giardinieri folli con padella in testa e non morti, questa volta sarà quello del semplice dominio globale (a sostituire la simpatica filosofia narrativa adottata nel secondo capitolo della serie). Le mappe messe a disposizione nella build da noi testata (versione Xbox One) ammontavano a una decina e spaziavano dai giardini in perfetto stile borghese americano fino ai vasti cimiteri dalle gotiche inflessioni. Ma oltre a permetterci di testare la piacevole e inebriante aggiunta della profondità su schermo, i nostri primi minuti di gioco si sono rivelati inaspettatamente “rassicuranti”: una minima componente strategica, infatti, sembra essere assicurata dalla familiare necessità di inseminare i terreni con le piantine vitali, fondamentali per uscirne vivi dalle fameliche ondate di zombie.

Il tower defence di PopCap Games, campione di download su dispositivi Apple e Android, irradiato di una sua caratteristica luce umoristica dalle deliziose tinte oscure, si mostrava alla stampa in una veste a dir poco “inedita”.

Inoltre, la presenza delle oramai numerose classi che abbiamo imparato ad amare nel corso degli anni, sottolinea la volontà di aggiungere un pizzico di strategia anche mentre si è impegnati a correre tra un orticello e l’altro, visuale alle spalle e lanciamissili alla mano. E sì, persino le varie classi degli zombie si rivelano infine ben assortite, anche se potrete prendere il controllo diretto di questi putridi eserciti soltanto nella modalità online del gioco.
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Per adattare poi il tutto al controllo su un unico alter ego digitale, vegetale o meno che sia, i ragazzi di PopCap Games hanno ben pensato di aggiungere abilità e numerose ramificazioni delle stesse per ogni classe. Anche un canonico Cactus, per esempio, può essere potenziato con una versione ghiaccio o fuoco, che unita all’abilità sulla lunga gittata lo rende un avversario temibile e di tutto rispetto. Presenti inoltre altre interessanti variazioni sul tema, come la modalità Garden Ops dove fino a quattro giocatori si prodigheranno nel resistere, spalla a spalla, a crescenti ondate di zombie. La modalità Horde di PvZ, in pratica, ma estremamente divertente e immediata. Anche qui, inoltre, le novità di gameplay dal retrogusto strategico abbondano a dispetto dei prevenuti del caso, come i vasi per le piante disseminati per le mappe che potrete utilizzare per richiamare squadre di supporto durante le fasi più calde dello scontro (pressoché indispensabili e da utilizzare con un non indifferente uso della materia grigia).
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La presenza delle oramai numerose classi che abbiamo imparato ad amare nel corso degli anni, sottolinea la volontà di aggiungere un pizzico di strategia anche mentre si è impegnati a correre tra un orticello e l’altro.

Proprio come negli scorsi capitoli, inoltre, sarete invitati a razionare con cura le vostre armi, spendendo poi al meglio le monetine d’oro che vi saranno distribuite al termine di ogni battaglia. Nello shop, infatti, potrete acquistare delle “bustine di figurine”, proprio come quelle dei calciatori che i più anzianotti tra voi scambiavano a scuola. Il loro contenuto è casuale e sì… potrete ancora incombere in odiosi doppioni del caso! Insomma, nonostante l’appeal completamente inedito, la gran varietà di classi e potenziamenti, unita alle componenti strategiche, sembra confermare fin da adesso il totale rispetto delle apprezzate tradizioni della saga. Se c’è però qualcosa che potrebbe lasciare scontenti alcuni tra voi che leggete queste righe è l’inaspettata decisione di rendere una totale esclusiva della nuova console Microsoft non solo la modalità “Boss”, dove un quinto giocatore (negli amabili e rozzi panni di “Dave il Pazzo”) potrà partecipare alle Garden Ops per mezzo di un tablet (dove interagirà con la mappa del gioco con la medesima interfaccia dei primi due capitoli), ma addirittura la presenza dello split-screen.
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Le potenzialità del gioco in locale, infatti, sono infinite, a cominciare dal fascino old school di gareggiare insieme e tutti con il sedere sullo stesso divano. Eppure, curiose strategie marketing a parte, qualche ora ben spesa davanti alle piacevoli sessioni Garden Ops è bastata per convincerci che Plants VS Zombies è ben più di un Team Fortress con i personaggi di PopCap Games. Un titolo istintivo, capace di sviluppare una piacevole sensazione di dipendenza videoludica e ricco di idee. E questa volta, le batterie di cellulari e tablet saranno al sicuro.

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