Essere una softco indipendente e sviluppatrice di giochi tripla A non è facile e Platinum Games ammette di essere stata costretta a scendere a “compromessi”.
Famitsu ha recentemente pubblicato un’intervista ai dirigenti della celebre softco in occasione dell’ormai prossimo decimo anniversario della nascita di Platinum Games.
In questo articolo l’azienda rivela che nel corso degli anni si è veduta costretta a cambiare le sue iniziali direttive, ovvero di voler rimanere una softco indipendente da tutto e tutti. Nell’arco di anni che hanno decorso dalla sua nascita a oggi, Platinum Games ha visto crescere il suo organico fino a triplicarsi, giungendo al considerevole numero di circa 180 collaboratori, un numero elevato ma altrettanto necessario per sviluppare i moderni giochi.
Per mantenere questo suo grado di autonomia e senza dover licenziare i suoi dipendenti, l’azienda è così riuscita a trovare una sorta di compromesso, ovvero accettare dei lavori “su commissione” da parte di altre società, come nel caso di Teenage Mutant Ninja Turtles: Mutants in Manhattan, mantenendo però un’autonomia molto elevata per quanto riguarda lo sviluppo dei contenuti.
Al momento, grazie a questa scelta, Platinum Games può quindi dedicarsi allo sviluppo di molti titoli contemporaneamente, basti pensare a Scalebound, NieR: Automata e Star Fox Zero, tutti giochi di prossima uscita.
Fonte: kotaku.com
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