Project Cars – la recensione

Se è vero che l’occhio vuole la sua parte, beh, Project Cars è impressionante da questo punto di vista. Per tutti questi mesi, immagini sorprendenti hanno deliziato i nostri sensi e siamo contenti di poter affermare, gioco alla mano, che il livello grafico anche in movimento è esattamente quello che ci saremmo aspettati. È la cura al dettaglio a stupire principalmente: Slightly Mad Studios ha amorevolmente ricostruito gli interni di ognuna delle suo 60 macchine; allo stesso tempo, tutto questo non è andato a scapito della qualità delle ambientazioni, che vanno dalle iconiche Le Mans fino a Monte Carlo, per giungere a delle rappresentazioni fittizie di posti da sogno come la Costa Azzurra o le montagne rocciose. La cosa più interessante è che tutto questo viene aggraziato da un sistema giorno-notte, così come da una gestione del meteo in tempo reale, che darà vita a scorci pittoreschi e memorabili. Project Cars è così bello da vedere che, a volte, vi verrà voglia di farvi una passeggiata sotto la pioggia, con la visuale dall’abitacolo, così, solo per godervi l’atmosfera.
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Project Cars riesce non soltanto a riportare in auge il genere simulativo, ma anche a renderlo divertente e appagante quanto quello arcade.

In molti hanno lodato in questi mesi la qualità degli effetti atmosferici che, senza timore, possiamo definire come tra i migliori che si siano mai visti in un videogioco di genere racing. È un tripudio di effetti speciali acquatici, quindi, come l’acqua che scende lungo il parabrezza o le pozzanghere a bordo pista: avrete la sensazione di muovervi in un mondo pulsante di vita propria. Purtroppo, è un’aggiunta più cosmetica che sostanziale, dal momento che gli effetti sulla pista e, di conseguenza, sulla guida, si avvertiranno solo leggermente. Stranamente, in mezzo a questo vero e proprio feticismo per le auto, non esiste la possibilità di guadagnare una valuta in-game, e di conseguenza di modificare l’aspetto del vostro bolide.
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Project Cars è così bello da vedere che, a volte, vi verrà voglia di farvi una passeggiata sotto la pioggia, con la visuale dall’abitacolo, così, solo per godervi l’atmosfera.

Ma naturalmente tutto questo conta relativamente, alla luce del valido e impegnativo modello di guida. Project Cars riesce non soltanto a riportare in auge il genere simulativo, ma anche a renderlo divertente e appagante quanto quello arcade. Questo si traduce in un sistema di gioco asciutto e senza fronzoli, che vi saprà punire ma, allo stesso tempo, vi saprà ricompensare quando ve lo meriterete. La sfida non è indifferente, e richiede grande pazienza e abilità: scordatevi di driftare come in Fast & Furious e superare tutti i vostri avversari; al contrario, il gioco esige di essere compreso e padroneggiato a fondo. Il che è ancora più notevole, se consideriamo che a ogni categoria di veicolo corrisponde un modello di guida diversa, dando al giocatore un’esperienza varia ed estremamente sfaccettata. C’è un però, in questo caso: alcuni modelli di guida sembrano essere stati curati meno di altri, come se nel tentativo di restituire una gamma più ampia possibile si sia perso qualche pezzo per strada.
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La sfida non è indifferente, e richiede grande pazienza e abilità: scordatevi di driftare come in Fast & Furious e superare tutti i vostri avversari.

Vi potrebbe trarre in inganno il fatto che la modalità Carriera permette di accedere a quasi tutte le sue discipline fin dall’inizio, senza bisogno di sbloccarle, ma vi ci vorrà un bel po’ prima di capire come le cose funzionano. La selezione è decisamente molto ampia: si parte dai kart e si arriva fino ai prototipi, e per ognuna di queste categorie di mappe avrete a disposizione una serie di corse e piccoli campionati che dovrete affrontare, in modo da ottenere il contratto per delle squadre più avanzate.

Project Cars non rivoluziona i racing game, ma aggiunge una voce unica e originale al coro.

Come dicevamo, ogni veicolo è una storia a sé: i kart corrono come dei furetti impazziti, per esempio, mentre le gran turismo sono molto più solide e la sensibilità dello sterzo è molto più bassa. Va da sé che il gioco è particolarmente ostico se viene affrontato con un gamepad, anche se è possibile personalizzare l’esperienza in base al proprio grado di bravura; si può infatti attivare l’assistente del freno, dello sterzo e il controllo della trazione, oltre a selezionare alcuni modificatori per l’intelligenza artificiale. Questo non vuol dire che il gioco si trasformerà all’improvviso in un arcade, naturalmente: ogni vostro miglioramento sarà una conquista, sudata e agognata.
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Durante la gara entreranno in gioco molti fattori, che aumenteranno il realismo della simulazione: le gomme delle vostre macchine si deterioreranno, il carburante scenderà, e gli assetti si aggiusteranno, cambiando di conseguenza il modo in cui gestite e sentite il vostro veicolo. Tali parametri colpiscono anche l’avversario, che dovrà, come voi, fermarsi ai box.
Project Cars non rivoluziona i racing game, ma aggiunge una voce unica e originale al coro. Tecnicamente eccellente, è un gioco che sprizza ambizione da tutti i pori e che, ne siamo certi, è destinato a diventare negli anni un caposaldo del genere. Profondamente hardcore, ma allo stesso tempo equo con tutti i giocatori, Project Cars è un nuovo modo di vivere le corse automobilistiche.

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