Project Spark – Lo abbiamo provato!

Project Spark è un gioco complicato, ma in modo insolito. Dopo una lunga sessione di prova su Xbox One, filata via senza intoppi, la prima difficoltà che ho incontrato nell’approcciare alla stesura di questa anteprima è stata riempire la casella del box dati relativa al genere. Bisogna tornare indietro di qualche anno per trovare videogiochi analoghi; un piccolo viaggio nella memoria che mi ha riportato al 1987, anno in cui su Commodore 64, mia prima macchina da gioco, uscì Shoot’em up Construction Kit, per gli amici SEUCK. Ed è a questo punto che ho pensato: perché non mutuare parzialmente il titolo di questo classico e definire Project Spark un generico “videogame construction kit”?

Project Spark non è per niente un banale editor, è qualcosa che va molto oltre e consente di dare sfogo a tutta la propria creatività.

Ridurre il titolo della casa di Redmond a un mero editor sarebbe stato fuorviante per un semplice motivo. In primis, oggi sono molti i giochi che mettono a disposizione del giocatore una build studiata ad hoc per sviluppare con semplicità livelli aggiuntivi. Non posso non citare il meraviglioso Little Big Planet 2 e, anche se in modo completamente differente, Trials Evolution, dotati entrambi di un editor profondo e divertente. Ma è questo quello che io definisco editor videoludico: un pacchetto aggiuntivo per un gioco, già di per se completo, che permette di strutturare nuovi livelli a partire dagli elementi base presenti nella struttura principale. Ecco, Project Spark è un’altra cosa.

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Rispetto alla versione PC, quella per Xbox consentirà di sfruttare tutte le potenzialità del Kinect, rendendo l’esperienza creativa ancora migliore.

Già dopo i primi minuti in cui siamo messi faccia a faccia con il gameplay di questo piccolo gioiello, fortemente voluto da Microsoft, ci rendiamo conto di essere di fronte a un’esperienza molto diversa dal solito, un vero e proprio kit di sviluppo per neofiti. Esattamente come accade in un editor più leggero e molto meno strutturato, in Project Spark è possibile costruire un mondo di gioco senza battere nemmeno una linea di codice. Ma dov’è la novità, penserete voi? Ebbene, questo videogioco non solo permette di creare un ambiente e gestire i movimenti del personaggio, bensì lascia liberi i giocatori di “programmare” l’intelligenza artificiale e prevedere modelli di comportamento e interazione specifici a seconda dei fini desiderati. Detto in parole povere, il simpatico menù Brain Option utilizza alcune funzioni logiche di base, che attraverso pochi semplici comandi consentono di creare una relazione di causa ed effetto tra due elementi. Un esempio semplice (forse troppo) ma chiarificatore: WHEN “premo il pulsante A” DO “salta”. Inoltre la versione Xbox, rispetto a quella PC, permetterà di aggiungere all’interno di questa complessa equazione, le funzionalità del Kinect che, sfruttate a dovere, potrebbero rendere ancora più interessante un’esperienza già di per sé ricca e profonda.

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Project Spark è adattabile a tutte le più comuni meccaniche di gioco: FPS, Shooter in terza persona, Action game e, perchè no, anche Gioco di Ruolo.

A questa geniale soluzione, basata sulle funzioni, si aggiunge la libera scelta delle meccaniche di gioco, riassunte in una manciata di archetipi classici: il first person shooter, il third person shooter, l’avventura di stampo esplorativo in terza persona, l’action frenetico e poche altre. È impossibile negare le infinite potenzialità messe a disposizione di questa nuova figura ibrida di giocatore/sviluppatore, limitato in realtà solo dai confini della propria creatività. Project Spark è, infatti, un prodotto di sicuro interesse per quanti abbiano il desiderio di mettersi alla prova in qualità di game designer.

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Difficilmente Project Spark sarà un titolo dalla grande diffusione, ma senz’altro si costruirà una nutrita schiera di appassionati. Ottima la scelta di inserirlo come Free to Play nel Marketplace delle console Xbox.

È proprio sul punto in questione, però, che sorgono i primi dubbi. Quale reale diffusione può avere un titolo di questo tipo? Quali saranno le modalità con cui verrà lanciato sul mercato? Due aspetti apparentemente diversi ma strettamente connessi. Date le caratteristiche del tutto peculiari di Project Spark, è facile ipotizzare che il gioco non sarà uno di quei titoli must buy adatti alla massa di videogiocatori, ma più che altro una chicca interessante che, se sfruttata a dovere, in breve tempo sarà capace di costruirsi una community nutrita e affezionata. Saggia, quindi, la scelta di Microsoft Studios di farne un titolo free to play, a disposizione di chiunque abbia un account Marketplace.

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Infine, il Team Dakota deve ancora chiarire come saranno gestite le microtransazioni e quali saranno gli elementi di gioco acquistabili a pagamento, ma tutto sommato, questo modello è ormai consolidato, e nessuno avrebbe obiezioni nel pagare contenuti aggiuntivi, in un gioco il cui costo di partenza è nullo. Piccola nota negativa a margine. Fino a poco fa, si ventilava l’ipotesi che lo “spazio” a disposizione del giocatore fosse limitato nella versione base, ma pare che dopo un avvio della beta su Xbox non troppo esaltante, il Dakota Team sia corso ai ripari sbloccando questa feature.

Sebbene dotato di un impianto di “costruzione” decisamente interessante, sono ancora molti i punti oscuri che riguardano gli aspetti commerciali di Project Spark. La prova fatta è stata purtroppo solo un piccolo assaggio, ma fortunatamente l’attesa sarà breve, perché sicuramente il prodotto del Team Dakota sarà tra i titoli che questa primavera meriteranno un occhio di riguardo e, chi lo sa, magari il titolo della casa di Redmond sarà il nuovo SEUCK.

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