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Fuorigioco

Pubblicità ingannevoli su smartphone, Apple è la più colpita

Nel mondo digitale esiste ormai da tempo un sottobosco di attività criminali che prende di mira gli smartphone e i tablet e stando a un recente report gli utenti Apple sono quelli più colpiti da truffe che hanno come oggetto le pubblicità.

Non che questo significhi che i sistemi della Mela siano più delicati di Android o delle varie versioni degli OS proprietari ma solo che chi decide di portare avanti una truffa gonfiando le attività online di un dato spazio pubblicitario preferisce di gran lunga portare avanti la sua attività criminale attraverso iOS, che nella percezione globale e soprattutto dei portafogli, è installato su device di alta gamma.

Pubblicità ingannevoli su smartphone, Apple è la più colpita (foto Unsplash)

Ma il report pubblicato da StockApps è interessante anche per altri aspetti oltre che per questa macroscopica evidenza soprattutto perchè ci permette di analizzare meglio i vari sistemi che i truffatori mettono in atto.

Apple, Android e il lato oscuro del business

Guardando alla questione delle pubblicità dal punto di vista dell’utente finale, alla luce anche per esempio degli esperimenti portati avanti da Google di recente, non è difficile immaginare che il sentimento sia di fastidio più o meno acuto. Ma se vi infastidiscono cinque o sei micro spot che appaiono prima di un video su Youtube e da cui non potete scappare cosa potreste pensare se improvvisamente una pagina su cui volete navigare si riempisse di pubblicità? Fastidio. Fastidio. Fastidio.

Pubblicità ingannevoli su smartphone, Apple è la più colpita (foto Unsplash)

Ma per quel fastidio c’è qualcuno che paga. Tutti i provider mettono a disposizione spazi che hanno un costo e per questi spazi le società pagano: pagano a pixel, pagano a secondo. Pagano. E se ci sono soldi che girano c’è qualcuno che prova a lucrare sugli sprovveduti. E a quanto pare i truffatori che inventano report pubblicitari o adottano la strategia dello Ad stacking preferiscono convogliare le proprie energie sui device Apple perchè costa di più farsi spazio davanti a un utente della Mela e, quindi, rende anche di più.

Per una volta non sono gli utenti finali a rimetterci o a rischiare di essere truffati ma la sostanza non cambia ed è la dimostrazione di come il mondo digitale sia più simile al Far West che non al paradiso terrestre in cui tutti vivono felici nel proprio orticello virtuale.

 

Valeria Poropat

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