Quantum Break

“In Quantum Break, il nostro disperato eroe combatte una battaglia altamente personale per salvare il futuro, prima che il tempo finisca, letteralmente”. Detto in questi termini, non sembra differente dal risveglio di un qualunque lunedì mattina: si tratta, invece, della premessa del nuovo titolo, realizzato in esclusiva per Xbox One, di Remedy Entertainment, i finnici autori delle serie Max Payne ed Alan Wake. Nonostante una presentazione ufficiale e qualche dettaglio svelato dai creatori in persona (tra i quali ricordiamo Sam Lake, creative director e sceneggiatore, che prestava il volto alla prima versione dell’agente Payne), c’è del sibillino nella presentazione di Quantum Break, riguardo al quale gli stessi confini dell’esperienza di gioco rimangono confusi.

Quantum_1Tentiamo di fare ordine: nel corso di un esperimento mirato alla manipolazione del tempo, qualcosa è andato storto. Da qui in poi, il tempo comincia a sfaldarsi, creando strane situazioni. All’esperimento erano presenti tre personaggi, che per via dell’incidente hanno ottenuto la capacità di manipolare in qualche modo il tempo: Jack Joyce è il protagonista, e Beth Wider sarà anche lei un personaggio giocabile. Paul Serene, boss della Monarch corporation (specializzata in viaggi nel tempo) è l’antagonista della situazione, e anche lui, a suo modo, è un personaggio giocabile: nel corso della storia, vestiremo infatti i suoi panni quando verremo a contatto con le cosiddette Time Junctions, definite “momenti grandiosi, memorabili, con grosse conseguenze sul gioco e sulla serie TV”.

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Tra azione, tecnologia, frammentazione episodica e stile da serial televisivo, sembra siano presenti tutti gli elementi di rilievo mostrati dallo studio di sviluppo nel corso delle creazioni precedenti.

Cerchiamo di non perderci: nel caso dei Time Junctions dovremo impersonare Paul, che ha i poteri maggiori del trio, ed è capace di vedere sprazzi di futuro. Nei suoi panni, potremo effettuare la scelta, decidendo in che modo far proseguire la storia. È evidente che, scegliendo nei panni del cattivo, il giocatore potrebbe decidere per la strada più agevole da far percorrere poi al protagonista, ma le parole degli autori lasciano intendere che non ci saranno possibilità semplici, e la decisione potrà essere effettuata semplicemente secondo il gusto del giocatore, creando linee narrative completamente diverse in base alle scelte effettuate.

Adesso, per quella storia della “serie TV”: Quantum Break ha, in effetti, una serie televisiva live action, che andrà ad accompagnare il videogame. Non è esattamente chiara la modalità di distribuzione (l’inclusione sul Blu-ray del gioco sembra plausibile) né quella di fruizione (non sarà necessario, per quanto consigliabile, guardare i frammenti filmati): ciò che sappiamo è che la serie sarà pesantemente influenzata dalle scelte di gioco, e che a sua volta conterrà importanti informazioni per proseguire nelle fasi di gameplay. Da notare come quella realizzata per il gioco sia definita la “prima stagione” della serie, qualunque cosa questo possa implicare.

All’esperimento erano presenti tre personaggi, che per via dell’incidente hanno ottenuto la capacità di manipolare in qualche modo il tempo.

Per quello che è dato di sapere, comunque, l’azione di gioco sarà quella di uno shooter in terza persona, e impiegherà in qualche modo nell’azione le meccaniche di manipolazione del tempo, tra le quali è lecito aspettarsi qualcosa in più rispetto all’ormai canonico slow-motion. Dai materiali mostrati finora, emerge sicuramente un aspetto visivo assolutamente fuori dal comune, con impressionanti scene di distruzione in slow-motion con definizione e attenzione ai dettagli incredibili. Ugualmente sbalorditive sono le animazioni facciali, che sembrano almeno eguagliare i picchi raggiunti dalla generazione attuale (uno su tutti, L.A. Noire).

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Dai materiali mostrati finora, emerge un aspetto visivo assolutamente fuori dal comune, con impressionanti scene di distruzione in slow-motion con attenzione ai dettagli incredibili.

Tra azione, tecnologia, frammentazione episodica e stile da serial televisivo, sembra siano presenti tutti gli elementi di rilievo mostrati dallo studio di sviluppo nel corso delle creazioni precedenti. Pertanto, non è difficile credere alla dichiarazione secondo la quale Quantum Break sarà “l’esperienza Remedy definitiva” Allo stadio attuale sappiamo veramente troppo poco per esprimere qualunque genere di considerazione; conoscendo il curriculum di Remedy c’è da aspettarsi una preponderanza verso il secondo punto dell’alternanza disastro/capolavoro che rappresenta gli unici possibili esiti del loro nuovo lavoro: non appena cominceranno a emergere nuovi dettagli, comunque, avremo tutti modo di attendere l’uscita con serenità maggiore.

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