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Quindi Microsoft ci guadagna o no con il Game Pass? Il calcolo è strano

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Alla fine ha ragione Microsoft nel dire che il Game Pass sia profittevole oppure chi critica questo modello sostenendo che sia pericolosissimo?

Quando parliamo del Game Pass di Microsoft c’è sempre e comunque da togliersi il cappello in segno di rispetto davanti a quello che è il miglior abbonamento esistente per il mondo dei videogiocatori e che grazie a una politica dei prezzi estremamente aggressiva permette a tutti di giocare liberamente a migliaia e migliaia di titoli pagando pochissimo.

Quindi Microsoft ci guadagna o no con il Game Pass? Il calcolo è strano – Videogiochi.com

Grazie poi alla possibilità di vivere il cloud, questo tipo di offerta democratizza ulteriormente questo universo: oggi anche chi ha problemi economici può spendere 15 euro in un mese e giocare in cloud a tantissimi prodotti senza dover sostenere i costi di comprare hardware per giocare. E questa è certamente una cosa bella e potente che sta cambiando il mercato. Ma in meglio o in peggio?

Abbiamo visto tanti titoli che sono sbocciati e addirittura che non sarebbero esistiti non fosse stato per il Game Pass di Microsoft. Ma altri invece sostengono che il modello stia insegnando ai giocatori a non comprare e pagare questi prodotti sempre più complessi da produrre e costosi, gettando le basi per una futura crisi economica che potrebbe devastare il mondo del gaming. E Microsoft? Ci sta facendo soldi oppure no?

Come Microsoft calcola le spese sul Game Pass

Per tanti esperti la risposta è no, dati gli investimenti titanici che deve fare per tenere il servizio fresco, ricco e funzionante. Una nuova analisi permette meglio di comprendere perché per la compagnia però si parla invece di un ritorno economico importante.

Come Microsoft calcola le spese sul Game Pass – Videogiochi.com

A risolvere l’enigma è stato Chris Dring, ex caporedattore di GamesIndustry.biz e ora cofondatore di The Game Business, che ha condiviso alcuni importanti dettagli su come Microsoft starebbe calcolando la redditività del servizio in abbonamento. Tramite un post su X infatti il giornalista ha scritto come la compagnia di Redmond metterebbe nella voce di costi associati per il Game Pass solo 3 voci:

  • Spese per convincere terze parti a portare il proprio gioco nell’abbonamento
  • Spese per il marketing e per far arrivare la voce a tutti
  • Costi di mantenimento dell’infrastruttura del servizio (server ecc).

Per Microsoft le entrate supererebbero queste spese. Difficile dire se sia vero o meno, ma certamente è un modo strambo di fare i calcoli dato che manca un’altra spesa importante: i guadagni mancati dal lancio dei first party di Microsoft sul Game Pass al day one. Ricordiamo che intanto c’è un nuovo gioco italiano chiamato Moster Chef.

Andrebbero calcolate come spese ad esempio tutti i milioni di vendite a prezzo pieno e premium registrate in meno da Starfield, ad esempio, dato che chi aveva il Game Pass non lo ha acquistato. Il titano americano però non conta questa strategia come una spesa, una posizione certamente strana, anche perché contando queste perdite sicuramente l’abbonamento non sarebbe in positivo anzi, riporta Dring.

N A

Amante della scrittura e appassionato del mondo tech, teme il giorno in cui non riuscirà più sacrificare il sonno per videogiocare, leggere e guardare i video più strambi del web.