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Fuorigioco

Questa Regione italiana è la prima ad entrare nel Metaverso: ecco cosa ci offre

Il metaverso, o mondo virtuale che dir si voglia, è pronto a conquistare quello “reale”. E per farlo, si parte dalle istituzioni, dove in Italia non sono propriamente al passo con i tempi. Quest’oggi, tuttavia, vogliamo fare un plauso alla Regione Piemonte, la prima in Italia a buttarsi nel mondo virtuale.

Metaverso: la Regione Piemonte è pronta a entrarci

L’Italia è pronta a entrare nel Metaverso? Forse sì, forse no. Di certo quel che è stato fatto dalla Regione Piemonte è qualcosa di, indubbiamente, inusuale per le istituzioni tricolore, notoriamente restie alle innovazioni tecnologiche e non solo. Grazie al supporto del CSI – il Consorzio Sistemi Informativi Piemonte – la regione è riuscita a entrare a pieno nel mondo virtuale, accessibile con il caschetto per la realtà virtuale.

L’obiettivo è di creare una piattaforma nel metaverso, che darà ai cittadini della Regione Piemonte la possibilità di interfacciassi con la pubblica amministrazione. Ambienti virtuali in cui muoversi, poter effettuare varie operazioni e così via: insomma, tutto ciò che rende questo universo alternativo così attraente e appagante, ma cucito su misura per la pubblica amministrazione.

Si punta a svecchiare la pubblica amministrazione

Metaverso: la Regione Piemonte è pronta a entrarci

A parlare della piattaforma, il direttore generale del CSI Piemonte, Pietro Pacini. La scelta di addentrarsi nel Metaverso, a detta sua, si basa sul fondamento che “già oggi si possono fare tante cose, dallo shopping ad assistere a concerti”. In tal senso, Metaverso non fa proprio il paio con pubblica amministrazione, ed è per questo che il CSI vuole abbattere le barriere e scongiurare la credenza popolare di una gestione antiquata e farraginosa.

Ora si punta al 2023 come anno di partenza per il Metaverso della Regione Piemonte; a confermarlo l’assessore all’innovazione Matteo Marnati. Il primo sportello attivo sarà quello contro il bullismo/cyberbullismo, con la possibilità, per i giovani, di accedere in forma anonima al servizio, parlando con psicologi tramite un proprio avatar. La seconda fase vedrà invece i classici servizi per i cittadini, dal pagamento del bollo ai ticket sanitari: “Sarà una rivoluzione, un’opportunità da cogliere, si pensi a quanto può aiutare nel campo del sociale o delle disabilità” ha concluso Marnati.

Fabio Alberti

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