RECENSIONE – The Precinct: il braccino della legge

Recensione con voto di The Precinct, l’action isometrico in cui si simula la vita di un poliziotto in cerca di giustizia e di risolvere un vecchio mistero.

Fin dal primo momento in cui si è mostrato il gioco sviluppato dal team indie di Fallen Tree Games e pubblicato da Kwalee ha attirato e poi cavalcato l’onda del “GTA al contrario”. A una prima occhiata infatti ricorda parecchio i primi titoli originali della serie criminale, quando ancora abbracciava un’inquadratura dall’alto.

The Precinct recensione
RECENSIONE – The Precinct: il braccino della legge – Videogiochi.com

Provando il titolo però è facile capire come il paragone regga poco. Quella di The Precinct è un’avventura che vira in tutt’altra strada e che si gioca in un modo assai diverso. Al contrario in certi sensi, quello è vero.

Recensione con voto di The Precinct

Il gioco si apre subito con quello che è il vero grande protagonista: Averno City. Una città che strizza parecchio l’occhiolino a una New York degli anni Ottanta e da questo punto di vista il team ha fatto un lavoro eccezionale per ricreare le giuste vibes e far immergere il giocatore in un piccolo mondo sandbox che immediatamente diventa familiare.

The Precinct gameplay
Recensione con voto di The Precinct – Videogiochi.com

Il gioco di luci è eccezionale, la città bagnata che si rispecchia aiutata da ronzanti luci al neon in pozzanghere puzzolenti di un marciapiede, a pochi metri da uno scambio di sostanze stupefacenti, è semplicemente un piacere per gli occhi. Certamente non troverete la fedeltà grafica e il ray-tracing di titoli blasonati, ma comunque il colpo d’occhio funziona.

Vestiremo i panni di Nick Cordell Jr, una recluta appena uscita dall’accademia per seguire le orme del padre, morto proprio mentre serviva come poliziotto ad Averno City. Inizia così il più classico dei viaggi di crescita e di emulazione delle gesta del compianto genitore, con la voglia di vendicarci e di portare giustizia ad una città corrotta e marica.

La visuale isometrica e il feeling generale sono molto buoni, in particolare quando si è al volante. All’inizio si può fare fatica perché specialmente con l’auto base della polizia sembra di scivolare sul burro fuso, ma ci si fa la mano e comunque la distruttibilità ambientale è così divertente che ogni errore alla guida si tramuterà solo in un sorriso felice.

Recensione The Precinct: niente guerra, riempiamo le scartoffie

Ogni giorno dovremo fare il massimo per la città, ricevendo e poi scegliento diverse attività da svolgere che vanno dal controllare i grattini delle auto parcheggiate amministrando multe fino a inseguimenti stradali con tanti incidenti ed elicotteri a dare supporto, a patto di avere abbastanza punti da spendere in quel momento.

The Precinct arresto
Recensione The Precinct: niente guerra, riempiamo le scartoffie – Videogiochi.com

Tutta la procedura da seguire per rispettare il protocollo è sempre appagante: chiamata in centrale per una targa, auto da fermare, controllo dei documenti, perquisizione del bagagliaio ecc ecc. Ogni crimine corrisponde a una certa sanzione che dovremo elargire riempiendo il rapporto per fare un arresto pulito senza errori e guadagnare così punti. Altrimenti ci sono delle penalità che però si limitano a rallentare la nostra crescita e basta.

Più punti significa avere tante promozioni e sbloccare abilità speciali, armi, veicoli, missioni, la possibilità di scegliere cosa e come pattugliare ecc. Malgrado la cosa sia molto ripetitiva non ho mai sentito frustrazione o noia nelle 14 ore necessarie per completare la storia principale del gioco. Certe volte è addirittura appagante divertisti nella semplicità di una camminata a piedi a multare chi ha parcheggiato vicino a un idrante.

Fondamentale poi raccogliere le prove più importanti e fermare i crimini più gravi che ci permettono di sbloccare informazioni sui vertici delle organizzazioni criminali che operano ad Averno City e poter così tagliare le teste a quell’idra che è la criminalità organizzata, cercando di trovare l’assassino di nostro padre un tintinnio di manette alla volta.

A proposito di suoni eccezionale la colonna sonora con brani synthwave che magnificamente si sposano con l’ambientazione e con una ronda notturna in cerca di attività sospette.

Recensione The Precinct: poche chiacchiere e molto disintivo

Ora parliamo dei punti più deboli e delle criticità del gioco. Il punto peggiore sono senza alcun le fasi di shooting, con un mirino che si muove in modo davvero strano, l’IA nemica scadente e un sistema di coperture abbozzato. Qui The Precinct è dove forse più si distacca da GTA: l’ultima cosa che vorrete fare difendendo Averno City è proprio sparare e se fosse possibile disattivare queste missioni lo farei in un secondo, tornando a multare chi viene beccato a fare graffiti.

The Precinct sparatorie
Recensione The Precinct: poche chiacchiere e molto disintivo – Videogiochi.com

Insufficiente anche il doppiaggio e la scrittura dei personaggi: è impossibile legare con qualcuno dei nostri colleghi e almeno il 75% delle conversazion possono essere saltate senza alcun problema. La storia pure ha un incedere strano: si parla tanto di nostro padre all’inizio ma poi solo sul finale si ritorna con forza sull’argomento, con un vuoto in mezzo straniante.

Ci sono poi alcune scelte un po’ deludenti per quanto concerne il crimine in città. I membri delle gang principali che operano ad averno hanno auto, furgoni e soprattutto vestiti con i colori e i simboli del proprio clan, come succedeva in GTA San Andreas (ricordate verdi contro viola e giallii?). Fermare e perquisire mezzi o pedoni così spiccatamente “diversi” dal resto porta sempre all’individuazione di criminali, ma anche a farsi una domanda: siamo nella città con le gang più naive della storia?

Un’altra domanda che certe volte mi sono fatto pattugliando Averno è se non fosse necessario applicare la legge marziale. Certi pattugliamenti sono relativamente sereni, altri sono una zona di guerra. Mi è capitato di star leggendo i diritti a un membro di una gang in mezzo alla strada dopo che questi aveva iniziato a spararmi, dopo aver perso un tizio che spacciava perché non avevo più fiato, quando un pirta stradale a tutta velocità ha falciato il mio prigioniero davanti ai miei occhi.

Neanche il tempo di elaborare il tutto che la radio ha squillato segnalando un furto con scasso nel quartiere che ecco un furgone dell’altra gang passarmi vicino e spararmi addosso, uccidendomi. C’è una concentrazione di crimine così alta ad Averno City in certi casi che sembra di essere in un mondo apocalittico, nella versione più perversa e anarchica di Gotham City.

Conclusioni e voto

Quello di Fallen Tree Games è un gioco buono che nella sua durata diverte quasi sempre e che si posiziona subito sul podio dei migliori simulatori di polizia esistenti sul mercato videoludico. Una città bella da esplorare e soprattutto da distruggere inseguendo un furgone pieno di criminali acccompagnato dal faro di un elicottero, le sirene spiegate e tanti neon. Peccato che i personaggi, la storia e le fasi di shooting non convincano per niente.

Possiamo parlare quindi di braccino corto della legge: è un titolo che ha tante cose buone ma troppi difetti, sarebbe bastato poco in più per poterlo rendere una di quelle perle indie che diventano un fenomeno di massa.

PRO

  • Le vibes
  • Averno City
  • Gli inseguimenti
  • La distruttibilità ambientale
  • La crescita del personaggio in stile RPG
  • Il pattugliamento quotidianto
  • La musica

CONTRO

  • Lo shooting
  • Personaggi non memorabili
  • Storia altalenante
  • Doppiaggio insufficiente
  • Criminali facilmente individuabili tra la folla

VOTO THE PRECINCT 6.5

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