Ricreata la stessa pelle degli androidi di Detroit Become Human

Pensare di trovarsi nel futuro a volte è molto più facile di quello che sembra perché un nuovo studio mostra che è possibile creare una pelle per androidi come quella a che si trova sui personaggi di Detroit Become Human.

Leggendo quello che un team di ricerca giapponese è riuscito a fare ci ha lasciato letteralmente senza fiato. Un passo avanti verso una integrazione senza quasi nessuna distinzione estetica tra umani e androidi. Sperando solo di non fare la fine del mondo di Westworld.

Ricreata la stessa pelle degli androidi di Detroit Become Human
Ricreata la stessa pelle degli androidi di Detroit Become Human (foto: Youtube)

Ripercorriamo quindi, attraverso la lettura della pubblicazione peer-reviewed apparsa anche su Matter le caratteristiche principali di questo esperimento che ha portato alla creazione di un vero e proprio primo ibrido uomo macchina.

Detroit Become Human diventa realtà, lo studio dall’università di Tokyo

Quello che gli scienziati del team di lavoro dell’università di Tokyo sono riusciti a fare ha qualcosa di straordinario. Come si legge nel summary pubblicato sulla rivista scientifica cell.com nella sezione Matter l’esperimento ha portato alla generazione di una copertura completa e dinamica di un oggetto 3D con un prodotto che è l’equivalente, che tradotto dai termini scientifici significa che è proprio la stessa cosa, della pelle umana.

Ricreata la stessa pelle degli androidi di Detroit Become Human
Ricreata la stessa pelle degli androidi di Detroit Become Human (foto: Shoji Takeuchi)

Per ora ad essere stato ricoperto da diversi strati di cellule epiteliali e cheratina è un singolo dito robot ma, non si può non immaginare che in un futuro non troppo lontano possiamo ritrovarci anche nell’universo immaginato da Quantic Dream, che a sua volta rimanda alla grande fantascienza di Philip Dick.

Forse ci vorrà ancora un po’ per trovarci davanti un lavoro in pelle indistinguibile da un essere umano ma, dato che il nostro futuro va comunque verso una integrazione della robotica e degli androidi nella vita di tutti i giorni soprattutto in alcuni frangenti specifici, il passo avanti che l’Università di Tokyo ha fatto fare a tutta la ricerca scientifica internazionale, riuscendo a creare della pelle che risponde e si rigenera in caso di ferita intorno a un oggetto che non è vivo, non può essere sottovalutato.

La possibilità che gli androidi riescano ad assomigliarsi ci potrebbe aiutare, e questo è un pensiero che viene da altri studi scientifici, ad integrare questa tecnologia nella vita di tutti i giorni senza spaventarci. Uno dei servizi per cui si stanno sviluppando le intelligenze artificiali e gli androidi è infatti quello dell’assistenza agli anziani e alle persone con disabilità che potrebbero, trovandosi di fronte a qualcuno che almeno assomiglia a un essere umano, sentirsi non minacciati dall’assistente e riuscire ad avere con l’androide interazioni naturali e rilassate.

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