Rifugiata rivede la sua città dopo molti anni grazie a Oculus Rift

La nonna di Julien Yuri Rodriguez fuggì da cuba nel 1958. Da allora non è mai tornata nella sua terra natia, ma ha sempre desiderato farlo… così suo nipote ha organizzato un modo per far vivere alla nonna l’esperienza di visitare la sua patria da molto vicino, pur senza muoversi da casa. Julien è riuscito a ottenere l’effetto desiderato, ed è stato possibile grazie al popolare visore per la realtà virtuale Oculus Rift.

Julien Yuri Rodriguez è un regista e ha fatto squadra con Andres Rivera per ricostruire le ambientazioni per il progetto (chiamato “Paisajes de mi Abuela”), viaggiando verso Cuba un paio di volte in modo da raccogliere materiale che aiutasse a ricostruire un’esperienza 3D il più convincente possibile. Ciò che è stato creato è infatti un film in 3D e non una creazione in 3D, ed è stato mostrato anche in occasione di alcuni festival.

Il progetto è anche stato portato a una comunità di anziani cubani rifugiati, fuggiti dalla loro patria diversi anni fa. “Non trattano questa tecnologia come un videogioco o qualcosa di simile” ha dichiarato Rodriguez a proposito dell’atteggiamento degli ex cittadini cubani, che a quanto pare non hanno nessun pregiudizio a riguardo e “sentono di essere veramente nei luoghi che vedono”.

L’idea è certamente originale, utilizzare la realtà virtuale per riavvicinare rifugiati alla loro patria può rappresentare una risorsa molto preziosa; i rifugiati nel mondo sono infatti numerosi e quasi tutti hanno mantenuto un grande legame affettivo con il paese di origine. Allegato all’articolo trovate un video che introduce il progetto e ne mostra alcune scene. Buona visione!

Fonte: kotaku

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