Ti diranno che sei un pazzo ad avere paura dello strumento del domani ma se le IA ti preoccupano questa serie è per te.
L’Intelligenza Artificiale, per alcuni almeno, è come un nuovo giocattolo, qualcosa di divertente e che anzi può migliorare la vita di tutti i giorni. Rendere compiti che prima magari erano complessi estremamente facili, consentirci di studiare con meno sforzo. In pratica è un po’ come prendere una qualche pillola della felicità.
Per altri, questa stessa Intelligenza Artificiale (e noi siamo tra quelli), ci sono ancora moltissimi punti oscuri che riguardano le IA e che vanno chiariti adesso prima che le società che cercano di infilare l’Intelligenza Artificiale ovunque riescano nel loro scopo finale che è quello di renderci dipendenti da una tecnologia che, i primi studi stanno arrivando, ci rende forse più felici ma anche molto meno reattivi a livello mentale.
E se anche voi siete tra quelli che hanno paura che questo sia il futuro c’è una serie fantascientifica che dovete guardare. Vi sentirete un po’ meno soli e soprattutto smetterete forse di pensare che avete le traveggole.
Questa serie parla di tutte le paure che abbiamo nei confronti delle IA
Forse è ancora presto per avere serie TV che parlano apertamente del nostro rapporto con l’Intelligenza Artificiale ma stranamente ne è appena arrivata una che, anche se ha come argomento tutt’altro, offre un modo per affrontare la questione relativa all’Intelligenza Artificiale e soprattutto a come si sta insinuando nelle nostre vite dandoci l’impressione che tutto sia facile.
La serie TV è Pluribus, i cui primi due episodi sono stati pubblicati sulla piattaforma della Mela. Pluribus è il nuovo prodotto di Gilligan, il creatore di Breaking Bad e Better Call Saul. Una persona che ha già chiarito qual è la sua posizione sull’Intelligenza Artificiale.
Una posizione che ci sentiamo di condividere. Una posizione per cui l’Intelligenza Artificiale è la più grande macchina per plagio mai esistita e di certo non è quindi uno strumento che dovremo utilizzare nei campi della creatività.
La storia di Pluribus è la storia di un virus che arriva attraverso un segnale che gli scienziati intercettano dalla profondità dello spazio. Un virus che trasforma in pratica gli esseri umani, tutti tranne tredici, in una sorta di api operaie felici del loro status di semi-zombie.
Tutti quelli infetti sono contenti e proattivi nei confronti di questi tredici persone che sono apparentemente rimaste immuni al virus. E intanto non vi fanno più uscire dai negozi.
Ma chiaramente il loro scopo è un altro: non portare la felicità ma riuscire a capire qual è il dettaglio che rende queste persone immuni e poi superare la barriera dell’immunità per infettare anche questi ultimi tredici sopravvissuti.
E se questo non vi sembra simile a ciò che fanno da una parte i chatbot, che sembrano sempre lì pronti per noi, e dall’altra chi li ha sposati con gioia, non sappiamo cos’altro dirvi per convincervi.
