Il Game Pass protagonista di una rivelazione molto preoccupante e che deve far riflettere tutti: è la strada giusta o dovremmo fermarci un attimo?
Quando si parla del Game Pass di Microsoft inevitabilmente bisogna togliersi il cappello davanti a quello che è uno dei prodotti più interessanti di tutta l’industria del gaming, nonché il miglior servizio che esiste per chi ama i videogiochi. Infatti tramite questo piano il colosso di Redmond ha veramente cambiato tutto apportando una rivoluzione sull’intero settore. Per alcuni in positivo, per altri no.

Per tanti avere un modello del genere presenta delle criticità molto preoccupanti e che a lungo termine potrebbero compromettere la stessa esistenza dell’industria che tutti noi amiamo tanto. Infatti disabituare gli utenti a pagare per il gaming e preferire presentare un abbonamento quasi-omnicomprensivo per molti danneggia il valore percepito dall’utente medio del videogioco, spingendolo a non farglielo pagare mai più.
Una conquista che l’industria ha ottenuto nel corso dei decenni e che ora viene messa in discussione da questo tipo di servizio. Ma non è questo l’unico problema. C’è anche il fatto che presentando un’offerta così vasta, così ricca e soprattutto senza far pesare le proprie scelte di consumo sul giocatore-abbonato per alcuni inevitabilmente si depaupera anche il valore artistico, culturale e sociale del videogioco. Che potrebbe venir visto sempre di più come un prodotto usa e getta e non arte. E ora c’è un numero che fa riflettere.
Un numero dietro al Game Pass che vi farà riflettere
Pochi possono farci comprendere meglio quello che significa il Game Pass per l’intera industria come chi nell’industria del gaming effettivamente ci lavora. E in tal senso c’è un’informazione molto interessante che emerge da un’intervista appena rilasciata.

“Era molto, molto importante rendere l’inizio del gioco più forte e migliore rispetto ad altri titoli. Questo era un obiettivo fondamentale”. A parlare è Jens Andersson, director del tanto apprezzato e amato Indiana Jones e l’Antico Cerchio.
Un titolo importante che ora ha ricevuto il DLC Ordine dei Giganti e che in tanti hanno provato proprio grazie al Game Pass dato che ha esordito nell’abbonamento di Microsoft al day one. “Per quanto riguarda Game Pass… Conosciamo il comportamento dei giocatori“, rivela Andersson a TheGameBusiness.
“Si buttano nel gioco per cinque minuti e poi abbandonano. È possibile prendere alcune decisioni basandosi su questo comportamento, ma allo stesso tempo non si vuole fare troppe concessioni”, ha rivelato. “Deve essere un gioco fantastico per il giocatore che lo porta a termine”. Qui intanto un retroscena che spiega perché GTA 6 sarà speciale.
Non sappiamo se i 5 minuti siano un tempo calcolato orologio alla mano, ma certamente il fatto che a parlare sia il responsabile di uno dei giochi più importanti lanciati da Microsoft negli ultimi anni ci fa pensare che abbia dei dati precisi su cui prendere decisioni fondamentali per le IP del gigante americano. E tu quanto tempo ci metti prima di abbandonare un gioco sul Game Pass?





