Sviluppo di videogiochi e donne: Peter Moore le considera fondamentali

Dopo troppi anni durante i quali il videogioco è stato considerato un passatempo prevalentemente maschile, le cose sono cambiate: le statistiche dicono che non solo le donne hanno iniziato a giocare ma hanno anche superato in percentuale i maschietti. Nonostante ancora riscontrino la diffidenza di qualche ragazzino immaturo che sui server non riesce a trattenersi dall’insultarle (o da provarci malamente, per poi insultarle dopo essere stato rifiutato), il pubblico femminile è una parte integrante dell’industria videoludica, sia come pubblico, sia dall’altro lato della barricata, quello dello sviluppo. A tal proposito è interessante l’opinione di Peter Moore di EA Sports sull’argomento, espressa in un’intervista a Fortune: “Siamo passati dal decidere come una donna dovrebbe apparire in un videogioco al coinvolgerle direttamente nello sviluppo, sino al punto che oggi EA i franchise più importanti sono gestiti da donne che comandano centinaia di uomini” , sostiene Peter, riferendosi a The Sims, ma anche a Star Wars: Battlefront e Mirror’s Edge, tutti progetti guidate da manager di sesso femminile. Prosegue sottolineando che dal 1999, quando ha iniziato a lavorare nel settore, ha visto sempre più donne lanciarsi in un settore che fino a poco prima era considerato prevalentemente maschile, cosa molto importante per un’azienda come Electronic Arts che ha bisogno di idee sempre nuove e fresche e che non potevano venire fuori dal solito gruppo stereotipato di maschi di razza caucasica. 

Fonte: SegmentNext

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