La tassa di successione nel momento in cui un genitore ci lascia può essere davvero molto elevata e per questo motivo meglio non lasciare nulla ai figli: la rivincita della terza età.
L’idea di poter raggiungere la pensione è, per almeno un paio di generazioni di lavoratori, più un pio desiderio che non qualcosa che si avvererà davvero.
La situazione in cui si trova infatti il mondo del lavoro anche da noi è sufficientemente precaria da farci scherzare dicendo che probabilmente in pensione non ci andremo mai.
Ma per quelli che invece ci sono arrivati o stanno per arrivarci, c’è poi lo spauracchio, si spera il più lontano possibile nel futuro, della tassa di successione: una tassa che viene pagata dagli eredi in base a quello che risulta essere il patrimonio del defunto.
In tanti stanno decidendo però di ridurre il problema della tassa di successione spendendo adesso molto più di quello che si faceva in passato. Un’idea che andrebbe forse copiata.
Contro la tassa di successione arriva adesso il riscatto degli anziani
Nel Regno Unito le pensioni a partire dal 2027 entreranno nel calcolo delle tasse di successione. Per quelli che si avvicinano alla pensione o per chi è già pensionato, la prospettiva di avere poi figli e parenti che si vedranno consumare tanto di quel denaro che è stato coscienziosamente messo da parte è insopportabile.
Secondo una ricerca tutto questo sta cambiando il modo in cui proprio i pensionati o i quasi pensionati si relazionano con quelli che sono i loro fondi a disposizione.
E stando sempre ai risultati di questo studio condotto tra i pensionati o tra i futuri pensionati del Regno Unito, alcune attività e alcuni regali a se stessi sono i più gettonati in assoluto.
Tantissimi infatti hanno risposto alle domande proposte da RBC Brewin Dolphin dicendo che con i soldi a disposizione hanno intenzione soprattutto di andare in vacanza e di fare esperienze in cui coinvolgere la propria famiglia. La famiglia è al centro anche di un altro tipo di spesa: i regali. Parlando di regali: questo già sarebbe un buon inizio.
Nel nostro paese la tassa di successione comprende già tutto quello che fa parte del patrimonio del defunto: denaro, rendite, aziende, beni mobili e immobili. Ci sono poi tutta una serie di calcoli che vanno fatti in base al grado di parentela e in base al valore di quello che finisce nel cosiddetto asse ereditario.
L’idea che però si possa in qualche modo ridurre ciò che lo Stato comunque si prenderà in termini di tassazione utilizzando il denaro nel presente per creare ricordi piacevoli con la propria famiglia e lasciare quindi qualcosa di umanamente migliore rispetto al denaro è una prospettiva che non andrebbe comunque scartata.
Del resto, come dicono i più cinici, nessuno può portarsi i soldi nella tomba e allora tanto vale farne qualcosa di buono prima che sia troppo tardi.