The Amazing Spider-Man 2 – la recensione

Come tutti i supereroi (e probabilmente anche più degli altri) Spidey ha un gran numero di titoli dedicati alle sue imprese. In passato ci sono stati molti beat ’em up a scorrimento dedicati al nostro amichevole Spider-Man di quartiere, ma dalla PlayStation generation in poi, grazie soprattutto a un significativo miglioramento dell’hardware, le software house si sono cimentate sempre più spesso nel tentativo di restituire al giocatore l’ebbrezza di dondolarsi tra i palazzi. Ammettiamolo, nonostante gli sforzi fatti e i numerosi videogiochi dedicati all’Arrampicamuri, nessun titolo era riuscito a soddisfare in pieno le aspettative, e le meccaniche di gioco non sembravano mai quelle giuste. Ci sarà riuscito questo The Amazing Spider-Man 2?
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In The Amazing Spider-Man 2 il sistema di swing tra i palazzi è ripensato per essere più realistico.

Cominciamo col dire che il titolo di cui stiamo parlando è un tie-in della pellicola attualmente nelle sale. Un tie-in che, quindi, ripropone i villain visti nel film, affiancati a quelli classici della serie a fumetti, dall’enorme Kingpin alla sinuosa Gatta Nera. Fin da subito, però, The Amazing Spider-Man 2 mette in chiaro il suo valore di titolo indipendente, che può essere tranquillamente giocato in modo del tutto slegato con le altre iterazioni. I primi minuti sono, infatti, dedicati all’’evento chiave che ha portato il giovane Peter a indossare la nota tuta rossa e blu, raccolti in un capitolo il cui inequivocabile titolo è “”Da un grande potere”…” e tutti gli Spidey-lover faranno inequivocabilmente eco: “…”derivano grandi responsabilità””. Dopo una breve cutscene dove riviviamo la morte dello zio Ben, Spider-Man prosegue nel suo incessante lavoro di ricerca del malvivente responsabile della tragedia.
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In The Amazing Spider-Man 2 il giocatore può scegliere se utilizzare tattiche votate alla furtività o puntare su un approccio più diretto.

Immediatamente si percepisce un differente feeling con il gameplay. Ricordate quelle fastidiose ragnatele attaccate a invisibili oggetti sospesi a mezz’aria? Beh, in The Amazing Spider-Man 2 il sistema di swing tra i palazzi è ripensato per essere più realistico (per quanto possa essere realistico compiere una simile azione). Il lancio della ragnatela da ciascuno dei due polsi è lasciato alla pressione dei grilletti: questo significa che per attaccarsi a un palazzo sulla sinistra bisognerà premere il grilletto sinistro e, allora, il nostro Spidey sul monitor alzerà il braccio sinistro e sparerà dal polso una ragnatela. Stesso discorso per il destro. La tempistica della pressione, inoltre, determina la traiettoria dell’oscillazione.
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Dite “ciao, ciao” ai diversi Prototype e Infamous, finalmente, ora anche Spider-Man può muoversi liberamente in città, sfrecciando a tutta velocità tra i palazzi e piombando dall’alto sui nemici. Sì, perché The Amazing Spider-Man 2 ha l’’altro, non trascurabile, pregio di offrire al giocatore una New York completamente esplorabile, che garantisce la libera scelta in merito all’approccio da adottare alle singole missioni. Esattamente come accade in altri titoli del genere, in The Amazing Spider-Man 2 il giocatore può scegliere se utilizzare tattiche votate alla furtività o puntare su un approccio più diretto. L’esperienza personale ci ha dimostrato che la scelta migliore è sicuramente la prima, perché, nel momento dello scontro “uno contro molti” (che alla fine arriva sempre), questa permette al giocatore di affrontare un minor numero di nemici. Ma non si preoccupino i giocatori meno tattici, la strategia “vado e spacco tutto” funziona ugualmente bene!
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Ciascun outfit è dotato di particolari skill, il giocatore può scegliere il costume che gli permette di equipaggiare quei potenziamenti che meglio si adattano al suo stile di gioco.

Rinnovato anche il sistema di combattimento, decisamente più fluido e ricco di schivate e colpi decisivi che, alcune volte, sfruttano anche il contesto ambientale. Da sottolineare, inoltre, la possibilità (finalmente) di calarsi con una ragnatela dalle sporgenze per poter stordire i nemici senza essere visti. Questa meccanica, in un certo senso, rappresenta la rinascita della versione gaming dell’Uomo Ragno, che si riprende alcune pose, movenze e meccaniche che gli appartengono di diritto e che, purtroppo, fino ad ora avevamo visto solo in altri giochi, Prototype e Infamous in primis, ma anche gli svariati Batman della blasonata serie Arkaham.

Lo snodo di tutte le attività messe a disposizione del giocatore in The Amazing Spider-Man 2 è rappresentato dal cellulare di Peter. Grazie al dispositivo mobile, infatti, si potranno scattare foto, fare ricerche, attivare obiettivi sulla mappa e infine rivivere i diversi capitoli dell’avventura. Un escamotage intelligente che non renderà necessarie continue visite alla casa di Zia May; in questa location, raggiungibile tramite il treno metropolitano, si accede alla stanza di Peter, un ambiente dotato di tutti i comfort di cui un supereroe ha bisogno, primo fra tutti un fantastico guardaroba.
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Al di là di tutte le reali migliorie, in The Amazing Spider-Man 2 non mancano alcuni fan service tattici: il più evidente è proprio il guardaroba dell’eroe, grazie al quale il giocatore può cambiare costume scegliendo tra le diverse versioni note. L’operazione di cambio d’’abito, messa lì per soddisfare la vanità del fan più accanito, è mascherata attraverso il cambio del set di abilità aggiuntive. Infatti, dato che ciascun outfit è dotato di particolari skill, il giocatore può scegliere il costume che gli permette di equipaggiare quei potenziamenti che meglio si adattano al suo stile di gioco. Assolutamente non necessario… ma decisamente intrigante.

In conclusione, The Amazing Spider-Man 2 è un bel gioco e, finalmente, dico io, un bel gioco su Spider-Man. Certo, non è un titolo perfetto; sono evidenti alcune carenze, soprattutto dal punto di vista grafico, non in linea con gli standard attuali. Il colpo d’occhio sulla meravigliosa New York non sempre riesce a nascondere le texture piuttosto povere e i troppo numerosi spigoli degli oggetti. Ma come non perdonare qualche sbavatura, anche se non piccola, al primo vero videogioco che è capace di far sentire il giocatore un Uomo Ragno?

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