The Witcher 3: Wild Hunt – la recensione

Mercenari. Cacciatori di mostri. Combattenti spietati, per doti innate e per poteri speciali che gli derivano da una mutazione genetica. Hanno occhi felini, riflessi fulminei e sensi acutissimi. Il loro nome è Witcher.
A crearli è stato lo scrittore polacco Andrzej Sapkowski, ma a renderli celebri è stata CD Projekt RED, con l’omonima serie di videogame RPG open world a loro intitolata. È questo è il terzo capitolo, che chiude una (prima) trilogia nata nel 2007.
Siamo in un medioevo fantasy ed è qui che agisce il protagonista, Geralt di Rivia, un witcher chiamato “Il lupo bianco” per il colorito pallido e la folta chioma cinerea. Geralt lasciatosi alle spalle le vicende dei primi due capitoli intraprende un viaggio per ritrovare la sua amata, la maga Yennefer di Vengerberg. Ma degli oscuri presagi di morte minacciano le persone a lui più care. E la “caccia selvaggia” incombe, sullo sfondo di una guerra che sta dilaniando i regni settentrionali.
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In quanto witcher Geralt potrà combattere usando una combinazione di armi e magie.

Date le circostanze è doverosa una premessa: per apprezzare The Witcher 3 non sarà necessario aver giocato i capitoli precedenti, e questa è una buona notizia per gli utenti console, visto che il primo The Witcher è uscito solo su PC e il secondo unicamente su PC e Xbox360. La storia si regge in piedi senza troppi riferimenti al passato, anche se a un certo punto del gioco, in un dialogo, vi verrà chiesto conto di alcune scelte compiute nei capitoli precedenti. Nulla di eclatante, tuttavia chi avesse giocato l’intera trilogia potrà apprezzare ancora di più il lavoro svolto da CD Projekt Red, che a questo giro ha scelto di uscire solo su PC e console nextgen proprio per non dover scendere a compromessi dal punto di vista tecnico.

The Witcher 3 è un titolo mastodontico che vi renderà protagonista di un mondo vivo, ricco di dettaglio e di cose da fare.

Il mondo di gioco è enormemente più vasto, 30 volte più che in passato sostiene CD Projekt Red, con un ciclo dinamico giorno/notte e la possibilità di immergersi e scoprire segreti anche sott’acqua. La mappa è così grande che per spostarvi avrete a disposizione un cavallo, Roach, che potrete richiamare in qualunque momento e condurre al trotto o al galoppo, facendo attenzione a non esaurirne la stamina. Ma per velocizzare gli spostamenti durante le missioni ed evitare la noia da “backtracking” potrete avvalervi anche dell’opzione di fast travel, che vi permetterà di raggiungere istantaneamente uno dei luoghi visitati in precedenza.
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La libertà d’azione è uno degli elementi cardine del gioco, sottolineata dall’assenza di caricamenti durante l’esplorazione. Il tutorial, ambientato nella fortezza dei witcher di Kaer Morhen durerà giusto il tempo di un caffé. Apprese le basi lascerà subito spazio all’azione di gioco vera e propria. The Witcher 3 non vuole imbrigliare in un percorso obbligato, ma sprona a scrivere la propria storia. Storia che ha inizio con Geralt in compagnia dell’amico witcher Vesemir, accampati nel bosco e alle prese con un brusco risveglio. Il tempo di sbarazzarsi di qualche ghoul ed ecco che è già ora di mettersi in marcia. Gli abitanti di White Orchard hanno avuto il loro bel daffare ultimamente: il passaggio delle truppe dirette al fronte ha distrutto i raccolti. Un grifone sta rubando il bestiame e uccidendo le persone, e come se non bastasse uno spirito maligno infesta l’unico pozzo da cui attingere acqua fresca. Tutti lavori adatti ad un Witcher. E queste non sono che una piccolissima parte delle situazioni che vi si pareranno di fronte all’inizio del gioco. Starà a voi scegliere se e come affrontarle. Alcune saranno tappe obbligate del viaggio, necessarie per proseguire nella storia. Ma una buona parte saranno attività secondarie opzionali.
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Il mondo di gioco è enormemente più vasto, 30 volte più che in passato sostiene CD Projekt Red, con un ciclo dinamico giorno/notte e la possibilità di immergersi e scoprire segreti anche sott’acqua.

Oltre alla trama principale infatti, che di per sé già garantisce decine di ore di gioco The Witcher 3 propone anche un gran numero di missioni secondarie, che vi terranno impegnati per altrettanto tempo. Alcune di queste le troverete strada facendo: persone che vi chiederanno aiuto, imprevisti a cui far fronte. Altre invece saranno veri e propri annunci di lavoro, “contratti da Witcher”, pubblicati nelle bacheche cittadine. Dimenticatevi però le solite quest ripetitive. Ogni quest in the Witcher 3 sarà una vera e propria storia, capace di coinvolgervi e appassionarvi dall’inizio alla fine, ma soprattutto con vari approcci possibili. Come la missione del pozzo maledetto, una delle prime in cui vi imbatterete. Un fantasma infesta questo pozzo, ma prima dovrete identificarlo, investigando e trovando prove della sua presenza attraverso i “sensi del Witcher”, una delle nuove abilità presenti in questo terzo capitolo. Con i sensi del Witcher potrete trovare tracce di persone o animali, ascoltare rumori lontani e scovare indizi. Un po’ come la visione del detective dei Batman Arkham. In questo caso specifico vi servirà per capire quale sia l’avversario. Identificata la minaccia dovrete equipaggiarvi per affrontarla, preparando unguenti e pozioni. Fortunatamente consultando il bestiario potrete scoprirne i punti deboli e prepararvi al meglio allo scontro.
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L’audio non è da meno e sottolinea in modo impeccabile ogni passaggio di questa lunga avventura.

In quanto witcher Geralt potrà combattere usando una combinazione di armi e magie. Una spada d’acciaio per combattere contro gli essere umani. Una d’argento contro i mostri. E una balestra per colpire dalla distanza. Poi la magia dei segni per proteggersi con scudi, incendiare nemici o soggiogare la loro mente. E infine le pozioni, gli unguenti e le bombe, perché i witcher sono anche maestri dell’alchimia. Potrete combattere sia a piedi che a cavallo. Ma tra attacchi, contrattacchi, schivate, parate e magie dei segni non pensate di cavarvela pigiando tasti a caso!

E proprio quando penserete di aver visto tutto, ecco in quel momento The Witcher 3 saprà sorprendervi ancora.

Sono previsti 4 livelli di difficoltà, per assecondare i giocatori che vogliano concentrarsi di più sulla storia, così come quelli che invece siano alla ricerca di una vera sfida. Le morti in The Witcher vi riporteranno all’ultimo salvataggio e saranno anche, insieme al fast travel, gli unici momenti del gioco in cui incapperete in un caricamento. Per evitare arrabbiature alla Dark Souls potrete comunque salvare la partita in qualsiasi momento.
Nel corso del gioco affronterete missioni e otterrete ricompense. Soprattutto verrete posti di fronte a scelte, che spesso influenzeranno lo sviluppo degli eventi. Progredendo nell’avventura potenzierete il vostro equipaggiamento da witcher e al salire di livello acquisirete nuove abilità. Ma sono previsti anche degli upgrade per il cavallo, che potrà diventare più resistente alla fatica o permettervi di trasportare un peso maggiore.
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Da buon appassionato di action RPG ultimamente mi sono avventurato tra gli orrori di Yarnham e tra le lande desolate di Drangleic. E questo the Witcher 3 rappresenta una bella boccata d’aria fresca rispetto all’atmosfera claustrofobica che permea i titoli in stile “Souls”. Non c’è solo un’estetica differente, ma anche un passo differente nell’avventurarsi nel mondo di The Witcher. Dove non si muore in continuazione, ma dove la tensione e il pericolo non mancano. Dove non manca soprattutto il senso di meraviglia. E dove sarete voi, in ogni istante e con ogni azione, a scrivere la vostra storia. Ed è questo il modo corretto di rapportarsi a quest’ultima fatica firmata CD Projekt Red.

Un titolo così ambizioso, ambientato in un mondo tanto vasto e con tutta questa libertà d’azione non poteva chiaramente essere privo di sbavature.

Lasciandosi trasportare dagli eventi che si susseguiranno senza concedere un attimo di respiro o un calo di tensione. E diventando così partecipi di questa grande avventura. E proprio quando penserete di aver visto tutto, ecco in quel momento The Witcher 3 saprà sorprendervi ancora. Con la maestosità di uno scenario. Con l’emozione di un racconto. O semplicemente con la verosimiglianza di un personaggio. Ogni più piccolo dettaglio contribuisce a fare di questo titolo un punto di riferimento indiscusso per il genere RPG.
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Veniamo agli aspetti tecnici. Gli scenari di The Witcher 3 sono mozzafiato e il tutto gira piuttosto fluidamente nella versione PS4 da noi giocata. Chiaramente su PC tutto questo è portato all’estremo, con tecnologie esclusive come NVIDIA Hairworks, insieme a un frame rate più elevato e al supporto a risoluzioni UltraHD.
L’audio non è da meno e sottolinea in modo impeccabile ogni passaggio di questa lunga avventura. Dalle cavalcate solitarie, agli scontri, alle cinematiche di intermezzo. Peccato solo per l’assenza del doppiaggio in italiano. Dovrete accontentarvi dei sottotitoli.
Un titolo così ambizioso, ambientato in un mondo tanto vasto e con tutta questa libertà d’azione non poteva chiaramente essere privo di sbavature. Ad esempio potrà capitare di rimanere incastrati in qualche oggetto dello scenario, soprattutto muovendosi a cavallo. E quando dovrete arrampicarvi i movimenti non saranno del tutto fluidi e precisi. Non aspettatevi un Assassin’s Creed insomma!
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Occasionalmente incontrerete difficoltà nell’interagire con oggetti a distanza ravvicinata. E a voler cercare il pelo nell’uovo c’è pure una gestione tutt’altro che ottimale dell’inventario. Nulla ad esempio che indichi gli oggetti appena raccolti, oppure libri e lettere già letti, che andranno individuati tra i tanti già presenti nell’inventario. Inoltre le descrizioni appaiono in caratteri minuscoli, difficilmente leggibili nella classica situazione da salotto, con la TV a qualche metro di distanza. Ma CD Projekt Red ha promesso una patch “day zero”, che dovrebbe risolvere almeno i bug più evidenti.
Tutto questo passa comunque in secondo piano rispetto alla grandezza del resto. The Witcher 3 è un titolo mastodontico che vi renderà protagonisti di un mondo vivo, ricco di dettaglio e di cose da fare. Percorrerete foreste con alberi battuti dal vento, osserverete animali selvatici fuggire al vostro passaggio, assisterete ad albe e tramonti meravigliosi in scenari che vi sembreranno dipinti a mano.
Un mondo fantastico in cui immergersi e perdersi. E non farlo, credeteci, sarebbe un vero peccato!

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