Nella lista dei capitoli di Assassin’s Creed doveva esserci anche questo gioco ma a quanto pare Ubisoft ci ha ripensato e bloccato il processo.
Nell’ultimo periodo, quando dobbiamo parlare di Ubisoft e di Assassin’s Creed, siamo tutti più o meno convinti che con il nuovo Assassin’s Creed Shadows il colosso francese dei videogiochi sia tornato nei binari dando ai fan del Credo dell’Assassino qualcosa che valga la pena di giocare.

Il canovaccio di base di questo gioco permette però di andare avanti e indietro nel tempo, di spostarsi come più aggrada e di raccontare quindi storie che coprono un arco temporale enorme.
Ubisoft, proprio seguendo questa linea, aveva quindi in cantiere un altro capitolo. Un capitolo che sarebbe stato sicuramente molto ambizioso e che non sarebbe stato al riparo da polemiche
Ma, almeno per il prossimo futuro, di questo capitolo non vedremo assolutamente nulla. Ubisoft ha infatti deciso di bloccare lo sviluppo.
Questo poteva essere il prossimo Assassin’s Creed ma Ubisoft ci ha ripensato
Riuscire a trovare storie da raccontare all’interno dell’universo di Assassin’s Creed non è un problema. Del resto la storia dell’umanità ha talmente tanti momenti importanti, tanti luoghi iconici e tanti personaggi famosi che c’è solo l’imbarazzo della scelta. Ma, sembra che ci sia qualcosa che per ora non si può fare.

Secondo quanto riportato in esclusiva dai colleghi di Game File, un nuovo Assassin’s Creed che si sarebbe dovuto posizionare temporalmente tra il 1860 e il 1870 è stato bloccato.
L’ambientazione del gioco sarebbero stati gli Stati Uniti nascenti all’ombra della guerra civile. Quel momento storico per gli Stati Uniti fu anche un momento in cui si cominciano a concretizzare le follie legate al Ku Klux Klan e il fantomatico protagonista del gioco si sarebbe a un certo punto confrontato anche con questo problema.
Perché il protagonista di questo capitolo di Assassin’s Creed sarebbe stato un uomo di colore: uno schiavo fuggito a Ovest.
Tutto questo, e qui continua lo scoop di Game File, non è al momento materiale da poter trattare a causa della situazione politica altamente instabile che si trova negli Stati Uniti.
Quello che ovviamente ha contribuito a questa decisione, a parte il clima politico non proprio favorevole a un videogioco con protagonista un rappresentante di una minoranza, è anche il modo in cui all’inizio fu accolto proprio Yasuke in qualità di samurai di colore.
La storia dell’Assassin’s Creed post guerra civile è stata quindi per ora accantonata e non si sa se, magari in un altro momento storico, il team tenterà di portare a termine il progetto.
Per quelli che dicono che i videogiochi non sono opere d’arte, questa è la dimostrazione che invece è esattamente il contrario: ogni opera d’arte è anche un’opera che diventa suo malgrado politica. E a seconda del clima che c’è può essere accolta in un modo positivo o totalmente negativo.





