L’avete fatto. Non negatelo e non vergognatevi. Se avete giocato uno di questi 10 giochi vi siete commossi almeno una volta.
Quando giochiamo, molto spesso ci sentiamo, arrivati alla fine della storia, coinvolti con i personaggi che abbiamo interpretato e con quelli che hanno fatto parte del racconto. A tutti, almeno una volta, è capitato poi di trovare quel gioco che, oltre a lasciare un vago senso di tristezza, ha effettivamente fatto piangere.

E non c’è niente di sbagliato in questo. Del resto, quante volte abbiamo detto che i videogiochi possono essere anche espressione di sentimenti e che sono, magari non tutti ma spesso, piccole opere d’arte?
Motivo per cui non ci vergogniamo di dire che stavolta la lista è con quelli che sicuramente sono da considerare i giochi più emozionanti mai visti finora. Ed è molto probabile che ci sarà anche uno di quelli che vi ha fatto un po’ commuovere.
I 10 giochi più emozionanti e coinvolgenti mai visti
Nei videogiochi, come con i film, i libri, i fumetti e qualunque altro frutto della creatività umana, dovremmo sempre mettere in conto che può capitare di piangere. A riuscirci più di altre categorie sono i giochi di ruolo, motivo per cui troverete in questa classifica proprio questo genere di titoli. Ad aver stilato la classifica sono stati i lettori di Den Famicom.

Cominciamo con la posizione 10 in cui troviamo Final Fantasy XV: per i giocatori, a essere particolarmente coinvolgente è stato il racconto concentrato sul rapporto padre-figlio, oltre che la grande epopea che la saga ha costruito intorno a sé.
Poco distante, in nona posizione, c’è Suikoden 2. Questo capitolo della saga è considerato tra l’altro forse proprio il migliore in assoluto per il modo in cui ha raccontato le storie dei personaggi e nel modo in cui sono stati gestiti i rapporti tra gli oltre 100 personaggi presenti.
All’ottava posizione, Final Fantasy IX, uscito nell’anno 2000. Per questo titolo, a essere forse in parte responsabile del coinvolgimento emotivo è stata la scelta di avere uno stile molto simile ai libri per bambini per raccontare invece una storia di perdita e di scoperta di sé estremamente profonda e adulta.
Al settimo posto, Dragon Quest XI, per il quale i fan hanno apprezzato soprattutto il modo delicato in cui viene raccontata la vita familiare del protagonista, che per una volta non è orfano totale, insieme a tutti i piccoli rimandi ai capitoli precedenti della saga.
Cominciando ad avvicinarsi a metà classifica, troviamo in sesta posizione Tales of the Abyss che da tanti viene ancora considerato uno dei giochi più profondi mai esistiti per il modo in cui il protagonista viene costretto ad accettare la propria nascita e la propria esistenza.
È dal 2005 che questo gioco ci fa piangere ogni volta. Salendo in quinta posizione troviamo un altro titolo piuttosto vecchio: Mother 3 del 2006. Chi lo ha giocato non riesce a non definirlo contemporaneamente divertente e triste, piacevole e scioccante. E giocate anche Clair Obscur se ancora avete lacrime.
Il quarto posto se lo prende Okami per il modo delicato e bellissimo in cui viene rappresentata la realtà con un tocco artistico che ha fatto scoprire a tanti giocatori, soprattutto quelli giapponesi, la bellezza del proprio Paese, oltre a far innamorare il resto del mondo della storia e dei personaggi.
Saliamo quindi verso la vetta, dove troviamo al terzo posto Persona 3, dove il racconto è risultato vicino, a quanto pare, all’esperienza personale e alla sensibilità di tantissimi, e il cui finale ha fatto piangere tanti giocatori. Final Fantasy VII: Crisis Core, per PSP, è stato insignito della medaglia d’argento. E del resto non potevamo non avere un rappresentante di quello che è considerato il gioco di ruolo migliore in assoluto mai visto, anche se in questa versione prequel. A far innamorare i giocatori in particolare è stato il personaggio di Jack.
E qual è il gioco che ha fatto commuovere di più in assoluto? Di nuovo un Final Fantasy, ma stranamente non quello che pensereste. Il gioco più commovente in assoluto è stato Final Fantasy X, uscito nel 2001. In particolare, il secondo atto, in cui Tidus comincia a capire quello che sta realmente per succedere, ha sconvolto diverse menti.





