L’IA è bella e divertente, almeno fino a quando non va a colpire la sopravvivenza di quell’unico sito web che consulti e cui ti affidi.
Se provate a fare una ricerca utilizzando Google ormai quello che vi trovate nelle prime posizioni è per lo più un riassunto di un riassunto di un compendio di una valanga di siti web. Le cosiddette AI Overview hanno preso infatti molto spazio in tutte o quasi le ricerche e, dato che sono lì comodamente a disposizione di tutti, tanti utenti non fanno più nessuno sforzo per scorrere un po’ più in basso e trovare i siti web originali da cui arrivano magari le istruzioni o le informazioni.

Questo modo di utilizzare la rete, lasciando che sia l’Intelligenza Artificiale di Google a fare buona parte del lavoro di decisione (come se non ne fossimo più capaci all’improvviso) sta però mandando in crisi tantissime realtà. Tra queste c’è anche uno di quei siti web cui tutti, almeno una volta, abbiamo fatto ricorso per uscire da situazioni tecnologicamente complicate. Esisterà ancora questo sito domani?
Google si sta mangiando tutto il buono della rete
Quando fate una ricerca e anziché cliccare sui link vi accontentate di quello che propone un’AI Overview dovreste rendervi conto che se anche pensate di stare risparmiando tempo, state anche mettendo a rischio la sopravvivenza delle fonti da cui quella stessa AI Overview, ironia della sorte, trae le proprie informazioni.

E così facendo, a lungo andare, quelle fonti di informazione potrebbero non esistere più. Il web si basa infatti sui click. Portali di ogni tipo, forma e dimensione fanno affidamento per esempio molto spesso sui banner pubblicitari e se nessuno visualizza i banner pubblicitari non c’è ritorno economico. Se nessuno clicca nessuno vede.
Questo sta diventando per esempio un problema enorme per la famosissima piattaforma WikiHow. L’enciclopedia del “come si fa” con risposte alle domande più disparate e guide per quasi qualunque cosa. La situazione di WikiHow è stata evidenziata dalla CEO, Elizabeth Douglas, nel corso di una di quelle audizioni dei tanti processi in cui Google si trova per i motivi che conosciamo tutti.
E che la situazione sfiori la commedia dell’assurdo lo dimostra il fatto che Douglas si trova allo stesso tempo a dover riconoscere che buona parte del sostentamento della sua piattaforma arriva comunque da Google anche se è proprio Google che lentamente sta sabotando la piattaforma con le sue incursioni con Intelligenza Artificiale. Oltre al lavoro perderemo anche le guide.
Il modello di business globale che si è venuto a creare, infatti, ha creato a sua volta una situazione da sindrome di Stoccolma globale. I siti non possono fare a meno di quello che Google può dare loro in termini di visualizzazioni ma è proprio Google che sta mettendo a rischio la loro tenuta.
La soluzione a questo problema molto complicato però, è in realtà estremamente semplice: smettetela di fermarvi ai riassunti.
Sino a sei mesi fa eravate tutti in grado di leggere per intero una guida su WikiHow e su qualunque altro sito e niente è cambiato. Potete ancora farcela. Il tempo che pensate potreste perdere così è in realtà tempo guadagnato, perché non dovrete incrociare le dita e sperare che il riassunto che vi viene proposto sia corretto.





