Perdere fa molto male all’onore dei gamer, ma certe volte qualcuno sembra proprio esagerare.
Ancora una volta, un giocatore è stato accusato di “swatting”, ovvero quella pratica sciocca che si riferisce a chi procura un falso allarme inviando polizia (in molti casi anche l’FBI) a casa di avversario videoludico, solo per vedere in diretta web il suo seguente arresto.
In america, i casi di swatting e simili sono ormai facenti parte di una vera escalation, giunta ora a più di 400 casi all’anno.
L’ultimo a essere documentato è quello del ventiduenne Matthew Tollis, il quale è stato condannato a ben un anno di carcere per aver partecipato a sette casi di swatting.
Il giovane si è difeso dicendo di essere entrato a far parte di un gruppo di giocatori Xbox chiamato TCOD (Team Crucifix or Die), conosciuti poi per essere gli artefici di già molte false chiamate, dirette anche a luoghi pubblici come scuole e università, solo per difendersi da alcuni casi di cyberbullismo.
Ora Tollins dovrà però risponderne direttamente, segno che gli USA hanno deciso di effettuare un duro giro di vite verso questi reati, una volta considerati minori.
Fonte: neogaf.com
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