Videogiochi, socialità e pandemia: i risultati del sondaggio Accenture

Accenture ha realizzato un sondaggio per scoprire come la pandemia stia cambiando il rapporto dei giocatori con i videogiochi e se l’impegno sociale delle società che producono videogiochi abbia qualche ripercussione sulle scelte che i giocatori fanno.

Videogiochi, socialità e pandemia i risultati del sondaggio Accenture
Videogiochi, socialità e pandemia i risultati del sondaggio Accenture (foto: pixabay)

I risultati del questionario mostrano che c’è una più che discreta percentuale di giocatori che guarda anche all’aspetto societario prima di acquistare un videogioco, andando per esempio a premiare le società socialmente responsabili.

Con la possibilità adesso di conoscere più da vicino le società di sviluppo, come per altre decisioni che riguardano il portafoglio, anche quelle sui videogiochi cominciano ad essere più responsabili, anche se non tutti i videogiocatori, a guardare i numeri del sondaggio, sono d’accordo con il premiare chi si impegna a livello sociale o ambientale.

Nello stesso sondaggio, accenture ha anche esplorato più in generale il rapporto che si è instaurato o si è trasformato tra giocatori e giochi nel periodo della pandemia con risultati, anche in questo caso, decisamente interessante.

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Sondaggio Accenture: come è cambiato il mondo dei giocatori

Videogiochi, socialità e pandemia i risultati del sondaggio Accenture
Videogiochi, socialità e pandemia i risultati del sondaggio Accenture (foto: pixabay)

Il sondaggio condotto da Accenture si è svolto con una serie di frasi cui i partecipanti dovevano rispondere indicando quanto erano d’accordo con quello che leggevano. Il campione scelto dalla società è stato di 4000 giocatori individuati tra Cina, Giappone, Stati Uniti e Regno Unito. Sono stati poi scelti giocatori che passano almeno 4 ore a settimana con una console o un PC.

Una delle frasi cui i giocatori dovevano esprimere una reazione è stata la seguente: “ci sono più possibilità che io giochi a un videogioco se la società che lo produce è socialmente responsabile ( per esempio sono coinvolti in sforzi di sostenibilità ambientale, o promuovono comunità marginalizzate chiudi parentesi”. Il 66% ha comunicato di essere d’accordo, con un 27% completamente d’accordo e il restante d’accordo, un altro 26% ha ritenuto neutra la propria reazione mentre il 9% degli intervistati ha avuto una reazione negativa: il 6% era in disaccordo e il 3% in assoluto disaccordo.

Altre dichiarazioni che hanno avuto una risposta molto positiva sono state quelle legate ai videogiochi e a rapporti umani avuti in pandemia. Esempio, la frase “A causa del covid-19 ho condotto attraverso i videogiochi una quantità maggiore di interazioni sociali ” con cui si è trovato d’accordo il 74% degli intervistati. Percentuale che scende al 73% con la frase “Mi aspetto che i giochi on-line diventino una parte più ampia della mia esperienza di gioco del futuro“. Probabilmente qui non c’è soltanto la pandemia a parlare ma anche il fatto che sempre più titoli stanno sviluppando proprio le modalità online multiplayer.

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Altra risposta interessante è stata quella riguardo il sentirsi a proprio agio: “è facile trovare la comunità giusta all’interno dei videogiochi online“. Qui sono trovati d’accordo il 67% degli intervistati. Altro segno di come i videogiochi non si costituiscano solo come passatempo ma, per più di qualcuno, siano anche un momento di socializzazione con persone dalla sensibilità simile.

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Videogiochi, socialità e pandemia i risultati del sondaggio Accenture (foto: youtube)

 

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