Videogiochi sviluppati con l’IA dureranno meno di Concord: la mossa geniale

I videogiochi sviluppati con l’IA rischiano di avere vita più breve di Concord. E se lo chiedete a noi è giusto, sano e sacrosanto. Perché se i dev non hanno tempo di fare i dev noi non abbiamo tempo di fare i player.

È chiaro come il sole che il problema di Concord non è di certo stato quello di essere un videogioco sviluppato con l’IA. Il problema di Concord è tutto meno che questo. Ma lo si può comunque prendere come paragone per quello che molto probabilmente succederà nel futuro.

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Videogiochi sviluppati con l’IA dureranno meno di Concord: la mossa geniale – videogiochi.com

Perché se il povero gioco multiplayer sviluppato per Sony non è arrivato a spegnere neanche la candelina del primo mese, è probabile che nel momento in cui cominceremo ad essere invasi da videogiochi sviluppati con l’IA generativa, questi dureranno ancora meno. A decidere, come sempre succede alla fine, saranno i giocatori. E i giocatori hanno già le idee chiare.

Perché forse ci salveremo dai videogiochi sviluppati con l’IA

Chi cerca di piazzare i propri strumenti di intelligenza artificiale generativa, lo fa dicendo che si tratta di un modo per risparmiare denaro e ottenere gli stessi risultati che si otterrebbero con le intelligenze umane. Riducendo la questione ai minimi termini, è tutto qui: un risparmio economico che si traduce in un guadagno maggiore per qualcuno.

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Perché forse ci salveremo dai videogiochi sviluppati con l’IA – videogiochi.com

Ma forse questi stessi soggetti dimenticano che gli esseri umani sono facili all’entusiasmo e altrettanto facili alla vendetta e se si sentono presi in giro di certo non danno una seconda occasione. La dimostrazione di come giocatori e giocatrici non sembrino intenzionati a dare ai giochi in cui c’è intelligenza artificiale generativa uno spazio viene da diversi suggerimenti che si stanno accumulando sul forum di Steam. Per fortuna ci sono anche giochi così.

Sulla grande piattaforma sono possibili e attivabili tantissimi filtri, che consentono di vedere solo e soltanto i videogiochi che interessano. Quello che gli oltre 500 commenti stanno ribadendo in 41 pagine di conversazione è che ora il filtro che serve è uno per evitare di avere a che fare con i giochi che sono stati costruiti con l’intelligenza artificiale generativa.

Oltre a quelli che ricordano che le intelligenze artificiali generative sono state addestrate sul lavoro rubato ad artisti reali, c’è chi scrive per esempio “voglio supportare persone che lavorano davvero sodo e non schifezze senza anima sputate fuori da una macchina”.

Altri, ed è la nostra assoluta posizione, dichiarano di voler “giocare a videogiochi costruiti da persone che si sono interessate alla loro scrittura, alla scrittura del codice e al design”. E poi c’è ovviamente chi vuole “supportare gli artisti veri“.

Il problema dei videogiochi sviluppati con l’AI generativa è talmente tanto sentito che qualcuno sottolinea di avere addirittura smesso di guardare le pagine delle nuove uscite, proprio perché non si riesce a navigare serenamente senza incappare in questi prodotti di dubbio gusto e di dubbia utilità.

Viste le reazioni, la speranza è che tanti team di sviluppo, e le società che gestiscono team di sviluppo, si rendano conto di quello che gli utenti vogliono davvero. Anche perché, in caso contrario, i giocatori sono più che pronti a far fare a questi titoli la brutta fine di Concord. Anche più rapidamente.

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