Sembrano tantissimi o pochissimi, punti di vista, ma questi giocatori vogliono salvare anche i vostri giochi preferiti.
Molto di recente Playstation ha spiegato il motivo per cui i videogiochi vanno e vengono dal suo servizio in abbonamento ed è probabilmente lo stesso motivo per cui i giochi vanno e vengono anche dall’abbonamento Microsoft.
Ma oltre l’apparizione e la scomparsa dei giochi negli abbonamenti c’è anche il problema enorme dei giochi che oggi esistono e domani invece scompaiono per sempre, perché non sono più compatibili, o perché nessuno se ne preoccupa più.
Il mondo e la storia dei videogiochi sono pieni di esempi di titoli che non sono destinati a durare. Un esempio sono quelli che ora pretendono una connessione internet anche per il gioco single player.
Che succede nel momento in cui i server vengono spenti? Esattamente quello che pensate. Ed è per questo che c’è un’iniziativa che sta girando online di cui vale assolutamente la pena parlare.
Un’iniziativa per salvare i videogiochi preferiti di tutti
L’iniziativa si chiama Stop Killing Games e il titolo scelto è chiaro quanto quello che cerca di fermare. Come si legge sulla pagina ufficiale, il problema principale è che i videogiochi vengono venduti come se fossero oggetti che non hanno una data di scadenza dichiarata, ma che poi sono in realtà progettati per diventare inutili quando il supporto da parte del publisher termina.
Siamo di fronte, questa è la teoria, a un altro esempio di obsolescenza programmata che è dannosa per i clienti ma che soprattutto ci impedisce di avere un ricordo tangibile e sperimentabile dei videogiochi del passato. In più c’è da sottolineare che potrebbe non trattarsi di una pratica del tutto corretta.
Per questo motivo è nata l’Iniziativa Europea dei Cittadini. Purtroppo per ora, trattandosi di un’iniziativa europea, la raccolta delle firme è legata all’Unione Europea, ma se si riesce a portare questo problema agli organi europei ci sarà spazio per discutere di questa faccenda.
Tra le iniziative che Stop Killing Games sta portando avanti ce ne sono anche diverse che hanno riguardato un caso specifico: il titolo Ubisoft The Crew che si è trovato al centro di una vera e propria bufera nel momento in cui Ubisoft ha chiuso definitivamente i server, con conseguenti azioni legali. Anche se forse certi giochi dovrebbero sparire e riemergere solo quando sono pronti.
E nel caso di specie la società ha dichiarato che i giocatori non si sarebbero potuti aspettare di mantenere il gioco all’infinito anche se avevano acquistato una copia fisica. Ma in effetti siamo tutti portati a credere che se acquistiamo un gioco quel gioco ci appartiene a prescindere da quelle che sono poi le decisioni del publisher.
E invece a quanto pare, guardando la questione come la vede Ubisoft, se poi ce lo tolgono non ci possiamo lamentare.
La mozione che si intende presentare all’Unione Europea se si raggiungono le firme con Stop Killing Games ha proprio lo scopo di mettere nero su bianco che certe cose non possono essere più tollerate, sia perché ledono i diritti dei consumatori (quanti di voi sarebbero disposti a noleggiare per un tot numero di anni un videogioco pagandolo magari 80 o 90 euro?) sia perché impediscono di avere un ricordo materiale del passato dei videogiochi e quindi di preservarli come mezzi espressivi.