Ti sei mai chiesto se può succedere di avere un errore sulla bolletta della luce o del gas? Se succede potrebbe trasformarsi in un rimborso. Ecco a chi è capitato.
Tante volte sembra che le bollette siano sbagliate, ma poi non c’è nulla da fare e occorre pagare quello che c’è. Può capitare, però, che gli operatori che si occupano di fornire e gestire servizi come l’energia elettrica o il gas commettano a loro volta degli errori.

E in questo caso, anche se ci vuole molto tempo per chiarire la questione, i clienti di questi operatori possono ricevere un rimborso. È quello che è successo in particolare ai clienti di un fornitore di energia elettrica che, per disservizi andati avanti per anni, si sono ora visti riconoscere un indennizzo.
I clienti di questo fornitore di energia sono stati ripagati
Le situazioni per cui un fornitore di energia si trova a non seguire le regole possono essere molte, così come può capitare che siano i clienti a sbagliare. Ma nel caso in cui gli errori arrivino da questi ultimi, la soluzione deve essere trovata sempre in tempi brevissimi.

Pagare per esempio troppo in ritardo una bolletta significa correre il rischio di trovarsi senza fornitura elettrica, oppure senza gas o ancora senza acqua. Diverso il discorso quando sono i fornitori e i gestori delle utenze a commettere degli errori. Per prima cosa ci vuole molto tempo per stabilire quello che è successo e poi ci vuole altro tempo perché si trovi un accordo, per esempio con le associazioni dei consumatori, e per far arrivare quindi un rimborso ai clienti coinvolti.
È il caso di quello che è successo nel Regno Unito a tanti clienti del fornitore di energia elettrica Octopus Energy. Dati alcuni problemi e il mancato rispetto delle tempistiche per la produzione di alcuni documenti da inviare ai clienti in un periodo di tempo compreso tra il 2014 e l’ottobre del 2023, Octopus Energy si è infatti trovata ora a dover corrispondere un totale di 1.483.000 sterline tra rimborsi e recuperi da parte dei clienti. A proposito di energia ricordati sempre come si risparmia.
In questa somma così importante sono stati inseriti per esempio 231.000 sterline di crediti che erano rimasti nei conti dei clienti nel momento in cui questi avevano deciso di passare ad altro operatore ma che non gli erano stati distribuiti, e anche un altro 1.250.000 sterline di rimborso vero e proprio per i clienti che non avevano effettivamente ricevuto le bollette finali entro le sei settimane previste dagli organi di regolamentazione dell’energia nel Regno Unito.
È chiaro che si tratta di situazioni particolari e, nel caso di specie, tra tutti i clienti coinvolti il rimborso medio è stato di appena 43 sterline. Ma non si tratta solo della somma di per sé, che può non essere importante: con i costi dell’energia che salgono, infatti, è assolutamente necessario che tutti coloro che sono coinvolti ottengano ciò che spetta loro.





