Quando pensi che gli sceneggiatori dei Simpson abbiano superato ogni limite arrivano storie umane: un uomo ha ricreato la moglie morta con un robot infarcito di IA.
Ormai sembra che viviamo all’interno di un qualche film distopico o in uno dei romanzi dei grandi autori che hanno cercato decenni fa di metterci un po’ in guardia rispetto a quello che sarebbe potuto accadere e che sta nei fatti accadendo.

A piccoli passi, il mondo sta infatti cambiando e per certi aspetti non sta di certo cambiando per darci un futuro bucolico e rilassato.
Purtroppo, anzi, sembra che solo il peggio si stia trasformando in realtà mentre tutto quello che potremmo fare di buono rimane nei libri.
La dimostrazione viene proprio da questa storia. Un uomo ha deciso di trasformare la propria moglie, deceduta purtroppo a seguito di un tumore, in un robot con Intelligenza Artificiale. Il risultato sembra uscito da un film di serie B.
Per sfuggire al dolore si è creato una moglie robot
Più che stupirci della decisione presa da Alan Hamel, che ovviamente arriva da un luogo pieno di dolore, ci piacerebbe sapere che cosa hanno pensato quelli che hanno appoggiato il progetto. Nel 2023 l’attrice Suzanne Somers è purtroppo venuta a mancare a seguito di un tumore.

Suo marito Hamel a quanto pare però, anziché cercare di scendere a patti con questa verità, ha deciso di ricreare una copia clonata di sua moglie utilizzando proprio tutto quello che la donna aveva lasciato come testimonianza della propria presenza.
Un esperimento che è stato quindi presentato di recente al mondo e che, non fatichiamo a immaginarlo, troverà entusiasti fan tra quelli che pensano che con la tecnologia si possa tutto.
Sul social che una volta erano dell’uccellino azzurro, il video di questa specie di bambola alta poco più di un metro che, a detta del marito, è indistinguibile da quella che era sua moglie, sta raccogliendo moltissimi commenti e per lo più commenti che sottolineano come invece il robot non assomigli affatto all’attrice defunta e a come in realtà tutta l’operazione sia molto creepy.
Qualcuno, e noi siamo concordi, avvicina questa esperienza reale a uno di quegli episodi di Black Mirror. Un’altra serie che pare essere riuscita a prevedere il nostro futuro con un’agghiacciante dose di accuratezza. Niente futuro per questo gioco.
Il problema di questo genere di racconti è che instilla nelle persone la sensazione che si possa continuare per sempre a fuggire dal dolore fingendo che le persone che amiamo non sono morte e non ci hanno lasciato.
Suzanne Somers’ husband says he’s created an AI clone of his late wife, two years after her death.
The digital twin was built using her voice, interviews, and personal memories.
“When you look at the finished one next to the real Suzanne, you can’t tell the difference.” pic.twitter.com/QBT2qsgA40
— Shadow of Ezra (@ShadowofEzra) October 22, 2025
Un problema che andrebbe invece affrontato parlando con qualcuno che può aiutare davvero e non con un robot infarcito di Intelligenza Artificiale. Anche perché questa creatura che si muove un po’ a scatti di certo non ha dentro di sé l’anima di Suzanne Somers. Non è altro che un pupazzo.





