Acquisti in-app e tutela dei consumatori EU: Google ok, Apple non si impegna abbastanza

La commissione europea loda Google e critica Apple a proposito dei provvedimenti che entrambe le compagnie dovrebbero prendere per assicurare che i bambini, utilizzando smartphone e tablet, non effettuino acquisti in-app (ovvero tramite applicazioni, ad esempio all’interno di giochi on line) senza il permesso dei genitori.

La commissione europea ha creato una regolamentazione a riguardo, includendo l’attenzione nella definizione di un gioco come “free” (ovvero gratuito) perché potrebbe essere fuorviante e ingannare rispetto al reale costo. La commissione ha anche deciso di bandire le descrizioni di applicazioni che possano esortare i bambini ad effettuare acquisti durante il gioco o che possano portarli a rivolgersi ad un adulto, cercando di persuaderlo per ottenere gli oggetti a pagamento.

Una dichiarazione rilasciata dalla comunità europea mostra l’approvazione nei confronti di Google per una serie di cambiamenti, che si concretizzeranno entro la fine di settembre. Apple non sembra meritare le stesse lodi e le parole della commissione sono piuttosto dure, considerando che le regole sull’argomento sono state rese note alla fine del 2013: “Purtroppo nessuna soluzione concreta e immediata è stata attuata da Apple, fino ad oggi, per affrontare i problemi legati in particolare alle autorizzazioni di pagamento“.

Da queste parole sembra proprio che Apple non abbia dimostrato il giusto interesse nella vicenda, ma una risposta da parte del colosso dell’informatica non ha tardato ad arrivare: “Il parental control in iOS è forte, intuitivo e personalizzabile. Durante l’ultimo anno ci siamo assicurati che tutte le applicazioni che consentono di effettuare acquisti in-app fossero facilmente individuabili e abbiamo anche creato una sezione per bambini sull’App Store, con protezioni ancora più forti e applicazioni progettate per bambini di età inferiore ai 13 anni”.

L’obiettivo è quindi quello di guadagnarsi la fiducia dei genitori e Google sembra essere in vantaggio: nel mese di giugno Apple ha rivelato un nuovo grande aggiornamento di software per iPhone e iPad, iOS 8, che conterrà un sistema chiamato “Ask to Buy”, in grado di controllare che i bambini abbiamo il permesso dei genitori prima di effettuare acquisti in-app. In conseguenza a una denuncia della Federal Trade Commission, nel gennaio 2014 Apple ha accettato di rimborsare molti genitori interessati dai problemi con gli acquisti in-app, toccando la cifra di 32.5 milioni di Dollari per via delle centinaia di migliaia di denunce.

FONTE: The Guardian

 

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