Artista giapponese arrestata per oscenità dopo aver inviato copie in 3D della sua vagina

Una donna giapponese, produttrice di un kayak a forma di vagina, è stata arrestata con l’accusa di atti osceni.
Parlando dalla prigione, Megumi Igarashi ha detto di stare combattendo contro una cultura di “discriminazione” contro l’argomento “vagina” nella società Giapponese.

Megumi Igarashi ha 42 anni e lavora utilizzando lo pseudonimo “Rokudenashiko”, che significa “ragazza buona a nulla”. Ha costruito un kayak giallo che riprende la forma della sua stessa vagina, questo dopo essere riuscita a raccogliere la cifra di 10,000$ grazie al crowdfunding.

Igarashi ha stampato e inviato delle copie in 3D della sua vagina (scannerizzata per fare da base alla costruzione del kayak) come ringraziamento per i contributor del progetto. Sabato è stata arrestata con l’accusa di avere distribuito materiale indecente e potrebbe essere condannata a due anni di reclusione, oltre che al pagamento di una multa di 18,480 euro.

Megumi ha raccontato che circa 10 poliziotti hanno fatto irruzione a casa sua. Inizialmente la donna ha pensato volessero confiscare le sue opere, che lei definisce “esplorazioni pop-art della vagina” (lo dice utilizzando “manko”, una parola giapponese piuttosto volgare per definire l’organo genitale femminile).
“Non riuscivo a smettere di ridere quando cercavo di spiegare agli ufficiali che una delle mie opere rappresentava la vagina di Lady Gaga. Non mi aspettavo di essere arrestata, comunque. Pensando che avrebbero confiscato i miei lavori mi sono detta ‘questa sarà una bella storia’, ma poi mi hanno ammanettata e portata via. Adesso mi sento oltraggiata” aggiunge la donna, ancora in stato di arresto.

Più di 17,000 persone hanno firmato una petizione online, creata sul sito Change.org, per la liberazione della donna. Intanto Megumi indossa ancora un’uniforme fornita dalla polizia e racconta la sua vita da carcerata: ha la possibilità di farsi la doccia solo due volte a settimana può mangiare solo toast, prosciutto e succo di frutta perchè non ha soldi per pagare pietanze extra. Potrebbe essere detenuta fino alla fine del mese prima che si facciano progressi sul caso.

Megumi ha a cuore la causa dei diritti delle donne in Giappone e il punto chiave del dibattito sarà decidere se la vagina, di per sè, sia considerabile oscena oppure no, poichè la definizione legale di “oscenità” è ancora piuttosto vaga. Nonostante il Giappone abbia una fiorente industria pornografica, la pornografia viene regolata da una sezione del codice penale dal 1907 e infatti i video pornografici vengono ritoccati con un effetto di mosaico digitale, in modo da censurare i genitali durante le scene di sesso ed evitare accuse di oscenità.

Nel 1951 una sentenza della corte suprema ha definito come osceno “qualcosa che stimola il desiderio e vìola l’ordinario senso di vergogna e moralità di una persona”.
L’arresto di Megumi Igarashi avviene in concomitanza di un gesto del primo ministro del Giappone Shinzo Abe, che vuole aumentare la partecipazione delle donne nella forza lavoro e nelle posizioni esecutive, in modo da dare un boost all’economia.
Megumi dice di avere iniziato a creare opere d’arte per mostrare il suo punto di vista, dicendo: “La vagina è sempre stata un grande tabù nella società giapponese ed è sempre troppo nascosta, nonostante sia una parte del corpo umano“.
Non sembra per nulla pentita Megumi Igarashi, che durante una visita in prigione da parte di alcuni amici ha chiesto loro di portarle una copia di un libro di fumetti manga scritto da lei (che insegna come diventare un “artista decorativo della vagina”) in modo da poterlo dare ad una compagna di cella.
Sembra che Megumi abbia pianificato di scrivere anche qualcosa riguardo questa sua esperienza dietro le sbarre, nonostante certamente si auguri che non duri troppo a lungo…

FONTE: The Guardian

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