Zwift è un simulatore in cui, a cavallo di una vera bici, si può pedalare e gareggiare in un ambiente virtuale in cui viene riprodotto il proprio pedalare, un’idea simile al telecomando della Wii in pratica.
Ma ora pare che vi siano alcuni ciclisti “virtuali” espulsi perché sorpresi a barare.
Il problema riscontrato su Zwift è che alcuni ciclisti hanno trovato il modo di modificare i propri dati e far sì che le performance, sullo schermo, apparissero migliori di quelle che effettivamente erano. I due ciclisti scoperti a “doparsi virtualmente” sono stati bannati dalla piattaforma per sei mesi: la Performance Verification Board ha scoperto che una, l’israeliana Antonina Reznikov, aveva aumentato la frequenza di pedalata del 32% e l’altra, la tedesca Selma Trommer, aveva fatto la stessa cosa ma solo del 9%.
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Il problema dei cheater su Zwift non è solo una questione di prestigio digitale. Il gioco infatti, è stato utilizzato ed è tutt’ora utilizzato molto anche da ciclisti professionisti che gareggiano virtualmente pedalando nel salotto di casa ma con gli stessi sponsor che se fossero in una gara vera.
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