Se appartieni a questo gruppo di cittadini hai diritto a richiedere il tuo rimborso da 10 mila euro. Ecco cosa devi controllare.
Purtroppo viviamo in una realtà per cui la tecnologia, e lo sperimentiamo molto spesso, viene utilizzata tante volte non per costruire qualcosa di interessante ma per creare problemi al prossimo.
Problemi che poi a volte però si risolvono per il meglio. E in questa situazione specifica siamo proprio di fronte a una brutta situazione che si è risolta nel migliore dei modi per gli utenti coinvolti e che forse anche per te può trasformarsi in un rimborso fino a 10 mila euro.
Se ti sei trovato coinvolto in questo problema tecnologico, attenzione alle email che riceverai perché troverai probabilmente anche le indicazioni su come far valere i tuoi diritti.
Puoi chiedere fino a 10 mila euro se ti è successo
La situazione è stata sin da subito piuttosto complessa e delicata per la stessa natura di quello che è capitato. Motivo per cui i risarcimenti, in un certo senso, sono dovuti.
Nel 2023 la famosa società di analisi del DNA, 23andMe, è finita al centro di un attacco hacker. Un attacco hacker che ha consentito a un gruppo di criminali informatici di portarsi via diverse migliaia di dati personali e di profili genetici.
Questa situazione si è quindi trasformata poi in una class action poderosa nei confronti della società, colpevole in questo caso di non essere stata in grado di difendere in modo adeguato e completo i database in cui si trovavano i dati genetici degli utenti che a lei si erano affidati.
Ora, a distanza di un po’ di tempo, sono arrivate le sentenze che riguardano quello che gli utenti coinvolti devono poter ricevere in termini di rimborso. Un rimborso che, come accennavamo prima, può effettivamente arrivare a valere 10 mila euro.
Come viene calcolato il rimborso? In realtà dipende da quanto è stato complesso ciò che poi è successo al proprio profilo e ai propri dati personali.
Si possono infatti arrivare ad avere 10 mila euro di rimborso se fossero le proprie informazioni sono state poi utilizzate in altre attività illegali come per esempio il furto di identità. Le truffe si portano avanti in moltissimi modi ormai.
Il denaro viene riconosciuto come rimborso, per esempio, per le spese che si sono sostenute nell’ambito della propria sicurezza fisica e informatica e in più anche per l’eventuale supporto psicologico cui si è dovuto fare ricorso per superare un eventuale attacco portato alla propria persona.
Lo scandalo che è seguito alla fuga di dati personali dai database di 23andMe è stato uno dei motivi, probabilmente, per cui poi la società stessa a inizio 2025 ha ufficialmente dichiarato fallimento. Una nuova fonte di ansia per quelli che si sono affidati a questa società: se infatti la società non esiste più, i suoi dati raccolti potrebbero finire in mano di altri.