Umani con la coda? Prima di dare origine alle nostre civiltà anche noi avevamo un’appendice. E qualcuno pensa che sia il caso di tornare a possederne una.
Il lungo percorso evolutivo che ci ha portato ad essere quello che siamo adesso ci ha cambiato in modi che per alcuni sono difficili da mettere nella giusta prospettiva.
Una delle caratteristiche che abbiamo perso è quella di avere un’appendice posteriore. La coda degli animali che la possiedono svolge una funzione importantissima per quello che riguarda l’equilibrio e per quello che riguarda i movimenti in alcune situazioni che possono essere pericolose.
Ma per tutto questo noi abbiamo sviluppato altri sistemi e quindi abbiamo cominciato a fare a meno della coda fino a quando essa è totalmente scomparsa. Adesso qualcuno pensa che invece potrebbe tornare utile un’appendice posteriore biomeccanica. Un progetto decisamente affascinante, anche se forse dai risvolti decisamente comici.
Perché un domani potremmo aver bisogno di una coda bionica
Come accennavamo all’inizio, per alcune specie animali la coda è fondamentale per il movimento e per l’equilibrio. Per altri, per esempio le creature marine, si tratta del principale motore del movimento insieme alle pinne e aiuta anche a dirigersi nella direzione desiderata. Per gli esseri umani, la presenza della coda a un certo punto della nostra evoluzione non è stata più necessaria e tutto quello che ne rimane sono alcune piccole ossa in fondo al bacino.
Eppure c’è una società giapponese che sta sperimentando con una nuova appendice robotica che ha lo scopo di ricopiare i movimenti delle code degli animali.
Non si tratta chiaramente di qualcosa di utile per i cosplayer che desiderano dare vita a creature complesse, ma sostanzialmente di un sostegno composto da muscoli pneumatici e segmenti uniti tra loro che hanno utilità nell’equilibrio, nelle terapie fisiche e anche, si legge ancora nella descrizione di uno dei video più recenti pubblicati sul social che una volta era quello dell’uccellino azzurro, per ottenere un feedback più immersivo con le esperienze della realtà virtuale. Intanto c’è chi inventa il gioco spaccatastiera.
La coda è in realtà frutto di un lavoro che va avanti da diversi anni e il nome che gli è stato dato è Arque. La struttura è composta da segmenti che ricordano effettivamente le vertebre, che sono alla base delle code realmente esistenti in natura, mentre l’interno è gestito da aria compressa che consente movimenti in otto direzioni.
Parlando di ispirazione, i progettisti hanno dichiarato di aver preso spunto da quello che succede con le code dei cavallucci marini che, a differenza di altri animali dotati di appendice, possiedono una coda la cui struttura non è rotonda in sezione ma quadrata, dato che le vertebre sono incassate in una struttura protettiva aggiuntiva.
Arque is a robotic tail that mimics animal tails to help humans with balance and movement. Made of jointed segments and powered by pneumatic muscles, it can adjust in length and weight. Potential uses include balance support, physical therapy, and immersive VR feedback.
Video… pic.twitter.com/N0LnQdPUVc
— Wevolver (@WevolverApp) June 6, 2025
Come accennavamo prima, le reazioni al recente video dimostrativo sono molto diverse e ci mostrano come in realtà gli utilizzi immaginati dagli utenti potrebbero non essere effettivamente quelli immaginati dai progettisti.