Hitman – la recensione

Hitman è sempre stata una serie che ha fatto della libertà d’approccio il suo principale punto di forza. Fortunatamente, l’episodio che andiamo a recensire sembra aver recuperato questa indiscussa qualità. Si tratta senza dubbio di un’operazione particolare: pur essendo un gioco tripla A, infatti, sarà distribuito in forma episodica. Sarà riuscita IO Interactive nell’impresa di riportare l’Assassino per eccellenza al suo antico splendore? Vediamo di scoprirlo insieme.

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Il primo episodio a essere diffuso è una missione ambientata a Parigi, all’interno della sfilata di moda Showstopper. Questo incipit ci permette di avere un’idea ben precisa della direzione che IO Interactive ha intrapreso, introducendo molte delle meccaniche che saranno alla base anche dei successivi episodi. Scopo della missione parigina è assassinare Viktor Noviko e Dahlia Margolis, due magnati dell’industria della moda che usano la sfilata come pretesto per coprire i loro loschi affari, ossia la compravendita di informazioni legate all’intelligence dei paesi industrializzati.

Hitman permette di plasmare il proprio modus operandi, ricompensando i killer più creativi e metodici.

La prima cosa di cui ci rendiamo conto, e che non possiamo fare a meno di apprezzare, è la complessità e la varietà del ventaglio di possibilità strategiche. Il gioco infatti permette di plasmare il proprio modus operandi, ricompensando il killer più creativi e metodici. Pur trattandosi di una sola missione, questa può essere rigiocata più e più volte, assumendo a ogni tentativo un volto completamente diverso. Non siamo abbandonati a noi stessi, tuttavia: il gioco si apre infatti con due utili missioni tutorial che permettono di prendere dimestichezza con il particolare gameplay.

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La magione in cui è ambientato il primo livello è un vero e proprio open world, ricco di occasioni ghiotte per provetti assassini, e popolato di centinaia di PNG, ciascuno dei quali potrà interagire con il giocatore. Sarà fondamentale quindi studiare il comportamento degli ospiti, osservarne le routine e capire quale sia il metodo migliore per aggirarle. Esaminare l’ambientazione è il modo migliore per avere la meglio nel nuovo Hitman: ascoltando conversazioni e leggendo tutti i documenti è possibile costruirsi una mappa mentale della location e coglierne i punti deboli. Il lavoro svolto sull’intelligenza artificiale è indiscutibilmente notevole: i PNG vi sorprenderanno per le loro reazioni difficilmente prevedibili.

Il lavoro svolto sull’intelligenza artificiale è indiscutibilmente notevole: i PNG vi sorprenderanno per le loro reazioni difficilmente prevedibili.

IO Interactive è riuscita a mediare sapientemente la necessità di proporre un game design stratificato e, allo stesso tempo, permettere anche ai meno esperti di vivere un’esaltante esperienza di assassinio. È per questo motivo infatti che sono state infatti introdotte le Opportunità, delle micro-missioni scriptate innestate nella missione principale. Badate bene, non si tratta di limiti che vi costringeranno ad agire in un determinato modo, ma di semplici suggerimenti per i giocatori meno esperti e che, volendo, possono anche non essere mai utilizzati. Tali Opportunità vi permetteranno, per esempio, di salire voi stessi in passerella per mimetizzarvi, o di far crollare il soffitto della stanza su Viktor, uccidendolo. Si tratta senza dubbio di azioni spettacolari ed esaltanti, che facilitano non di poco il gioco. Il giocatore esperto vorrà accuratamente evitarle, ma si tratta di un espediente intelligente per rendere Hitman più accessibile ed esaltante anche per il neofita.

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Ci sono purtroppo dei limiti nel sistema: indossando il giusto travestimento ed evitando i personaggi sospettosi si riesce in buona sostanza ad accedere ad ogni luogo della mappa. Leggermente deludente anche il fatto che i target si muovono in maniera molto lineare e difficilmente riuscirete a smuoverli dalla loro routine. Il gioco offre comunque moltissime occasioni di rigiocabilità: all’inizio di ogni partita infatti potrete decidere lo starting point, le armi, gli oggetti e l’abbigliamento, parametri che possono cambiare radicalmente lo svolgimento di una missione. Ad aggiungere ulteriore carne al fuoco ci pensano le Sfide, mini-obiettivi con cui guadagnare punti esperienza e aumentare il proprio livello di Professionalità. Nonostante la presenza di un solo livello, va detto che Hitman vive molto del supporto degli sviluppatori. Gli eventi Live e la modalità Contratti, che permette ai giocatori di costruire missioni e obiettivi da condividere con altri utenti, permettono infatti al gioco di avere un costante afflusso di nuovi contenuti.

Hitman offre moltissime occasioni di rigiocabilità grazie a una serie di parametri che possono cambiare radicalmente lo svolgimento di una missione.

Per ciò che concerne la componente tecnica, Hitman si distingue per una notevole attenzione per i dettagli nella realizzazione degli scenari e dei protagonisti. Meno complessi i modelli poligonali dei personaggi secondari, limite probabilmente dovuto al numero elevato di NPC presenti nell’ambiente di gioco. Convincenti anche effetti atmosferici e gestione delle illuminazioni. Tutto sommato, quindi, questa versione 2.0 del Glacier Engine si è dimostrata degna di girare sull’ultima generazione di console, offrendoci una qualità grafica di ottimo livello, senza peccare di frequenti rallentamenti e problemi di tearing. Da sottolineare anche la notevole qualità del doppiaggio, per altro realizzato in italiano.

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Il nuovo Hitman è quindi un esperimento destinato a essere in continuo divenire, ma quello che abbiamo avuto di vedere ci è piaciuto, e anche parecchio. Un buon ritorno alle origini per la serie, dunque, rispettoso degli amanti dello stealth puro ma non impenetrabile per tutti gli altri giocatori. Avremo modo di valutare i successivi episodi del gioco, ma per il momento non possiamo che salutare con entusiasmo il ritorno dell’Agente 47.

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