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Fuorigioco

Il Play Store diventa un covo di truffe, milioni di app fasulle ingannano gli utenti

Sono stati più di 20 milioni i download dal Play Store di Google di alcune app dedicate al monitoraggio dello stato di salute e di benessere. Promettevano ricompense, ma in cambio somministravano, invece, solo pubblicità su pubblicità. E tutte le app erano appoggiate su un solo server, il che porta a ritenere che la mente dietro alle truffe – di questo si tratta – fosse la stessa. Scopriamo tutti i dettagli.

Fonte: Pixabay – VideoGiochi.com

Il trucco era semplice: promettevano varie ricompense e vari premi attraverso l’utilizzo delle loro app. In cambio, però, occorreva visionare alcune pubblicità. E riguardo a queste nessun problema: perché venivano mostrate correttamente e di continuo. In quanto ai premi ed alle ricompense, invece: nulla di nulla.

Dunque, mentre gli utenti cercavano di riscuotere quanto era stato loro promesso, gli unici a riscuotere erano invece gli sviluppatori – o i proprietari – delle applicazioni. Perché a loro, nel frattempo, gli introiti derivanti dalle visualizzazioni delle pubblicità da parte degli utenti continuavano ad arrivare regolarmente. 

Poi, però, se n’é ancorta una popolare società specializzata in antivirus, ovvero Dr. Web. Ed una volta verificato l’inganno, e la truffa vera e propria perpetrata dalle app in questione, ecco che é partita la segnalazione al Play Store di Google, e la successiva verifica che ha infine condotto alla rimozione delle app segnalate.

Quali app sono state identificate responsabili delle truffe

Fonte: Pixabay – VideoGiochi.com

Sono tre in particolare le app dedicate al monitoraggio dello stato di salute e di benessere coinvolte nello scandalo: Lucky Step – Walking Tracker, Walking Joy e Lucky Habit. Rispettivamente, sono state scaricate dal Play Store di Google oltre 10, 5 ed altre 5 milioni di volte, per un totale complessivo di oltre 20 milioni di download.

Oltre a queste, risulterebbe anche una quarta app, Wonder Time, scaricata da quasi 500.000 utenti. In questo caso, la app prometteva soldi veri installando applicazioni di vario genere. Ad ogni download gli utenti guadagnavo punti. Ma sempre troppo pochi per raggiungere la quota minima di ricompensa. Dunque: altra fregatura.

Insomma, l’albero delle monete d’oro di Collodi si é spostato sul web. E purtroppo non é una novità: sono numerosissimi i millantati business – a tutti gli effetti, al contrario, tentativi spesso riusciti di truffe ed inganni per motivi speculativi – che popolano anche gli store online più sicuri, come quello di Google, offrendosi come app. E che perpetrano anche phishing, oltre ad attività malevole di vario genere. Il consiglio dunque é di prestare sempre attenzione massima alle promesse roboanti (ma anche apparentemente serie) di guadagno facile, o di servizio gratuito in cambio di azioni da dover compiere, verificando sempre chi siano gli sviluppatori, che reputazione abbiano, cosa venga detto e recensito su di loro e di rivolgerci ad amici e conoscenti esperti in caso di dubbio.

Gian Lorenzo Lagna

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