La nuova legge che renderà il Wi-Fi di tutti più lento: che sta succedendo

Il problema del Wi-Fi lento è un problema che vorremmo tutti fosse risolto una volta per tutte: questa nuova legge però pare andare in senso opposto. Eppure non ci stupisce.

Tra i problemi della contemporaneità c’è chiaramente anche quello della velocità della connessione internet. Ciascuno cerca di risolvere la questione a modo proprio: si prova cambiando operatore telefonico se la connessione non va bene, si cambia modem, si aggiunge un ripetitore di segnale perché se le pareti di casa sono troppo spesse o la pianta delle stanze troppo articolata il segnale rimbalza e si perde.

modem domestico bianco con antenne nere
La nuova legge che renderà il Wi-Fi di tutti più lento: che sta succedendo – videogiochi.com

Ma cosa si potrebbe fare se l’eventuale Wi-Fi lento diventasse una questione di Stato? Una nuova legge potrebbe rendere molto più complicato avere internet stabile nelle case.

Una legge per rallentare il Wi-Fi?

Se pensavate che i problemi di connessione in Italia fossero enormi e insormontabili, provate a consolarvi appena un po’ con quello che sta succedendo dall’altra parte dell’oceano. Negli Stati Uniti, è stata passata una legge che mette all’asta parte delle frequenze attualmente a disposizione delle reti Wi-Fi per destinarle invece agli operatori telefonici mobili. Una sorta di switch off.

antenna per telefonia
Una legge per rallentare il Wi-Fi? – videogiochi.com

Ma mentre lo switch off nel nostro Paese e nel resto di Europa si è reso necessario per liberare banda per portare il 5G e il continente ha deciso di lavorare per cambiare le trasmissioni televisive e portarle un po’ a forza nel nuovo secolo, negli Stati Uniti la legge andrebbe a erodere lo spazio a disposizione per la connessione a 6 gigahertz destinata al Wi-Fi.

Viene da pensare che siano stati gli stessi operatori telefonici a chiedere questo spazio in più per potersi sviluppare. Ma, e questo è un altro elemento un po’ strano, in realtà i rappresentanti dei colossi americani della tecnologia di telefonia mobile come AT&T hanno ribadito fino all’ultimo di non aver bisogno di nessuna nuova fetta di banda.

C’è da dire che c’è stata poi una dichiarazione in senso opposto da parte dalla stessa società che si è detta contenta dello spazio potenziale e dell potenziale sviluppo (il che ci dice molto su quanto sia necessario essere allineati all’amministrazione per poter prosperare rispetto a quanto supporremmo guardando agli Stati Uniti dalla nostra posizione defilata).

Il problema più grosso viene però non tanto dalla volontà di vendere parte della banda dei 6 gigahertz, quanto dal fatto che nello spettro compreso tra 1.3 GHz e 10.5 gigahertz tanto spazio è già occupato, per esempio, dai servizi dell’esercito e proprio dalle stesse linee mobili, insieme a satelliti e comunicazioni tra aeromobili.

Se venisse ridotta la parte destinata al Wi-Fi che ora tutti utilizzano per qualunque cosa è chiaro che si creerebbe uno spiacevole collo di bottiglia per cui, paradossalmente, le connessioni mobili migliorerebbero mentre il Wi-Fi che tutti usano finirebbe con il peggiorare.

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