La nuova legge giapponese contro la pedopornografia esclude manga, anime e videogiochi

Il parlamento giapponese ha da poco approvato una legge che proibisce ufficialmente il possesso di materiale pornografico infantile, completando una norma del’99 che vietava la sua produzione e distribuzione. Il mancato rispetto di tale direttiva è punito con una pena detentiva fino a un anno e una multa che può raggiungere i 7.000 euro.

Stando a un articolo pubblicato sulla pagina del New York Times, ripreso successivamente dalla CNN, la nuova legge condanna il possesso di fotografie e video pornografici in cui sono mostrati minori, mentre non include la loro rappresentazione in fumetti, cartoni animati e videogiochi. Materiali, questi ultimi, facilmente reperibili in Giappone, specie nelle loro forme meno spinte. Una decisione che i suddetti articoli attribuiscono alla volontà di compiacere le industrie nazionali dell’intrattenimento e dell’editoria, responsabili di sfruttare commercialmente ragazze in abiti e pose discinte dall’aspetto decisamente giovanile.

La comparsa nel Web di tali articoli ha generato reazioni contrastanti da parte lettori, raccolte dal sito Kotaku. Mentre alcuni sostenevano la necessità di inserire nella legge anche il materiale grafico, in quanto costituisce un’istigazione a delinquere, altri ritengono che non rappresentando immagini reali, dovrebbe non essere incluso. Qual è il vostro parere a riguardo?

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