L’Unione Europea potrà sbirciare dentro i tuoi dati più privati e decrittarli. Questa la proposta di legge destinata ad alzare un vero polverone.
La protezione dei dati personali e della privacy è uno dei punti più importanti di tante normative emanate dall’Unione Europea. Ma proprio di recente pare invece che dall’UE stia arrivando una nuova road map che ha lo scopo di mettere in pratica la strategia denominata Protect EU.

Si tratta di una strategia che dovrebbe mettere gli organi di controllo, per esempio le forze dell’ordine, nelle condizioni di poter bypassare tutti i sistemi di crittografia e sicurezza dei dati personali al fine di garantire la sicurezza della comunità.
Lo scopo non è chiaramente quello di ficcanasare nelle vite private dei cittadini dei paesi dell’UE, ma quello di mettere le forze dell’ordine e le autorità giudiziarie nelle condizioni di poter portare avanti le indagini che coinvolgono, sempre più spesso e in maniera sempre più importante, le comunicazioni, i dati, tutto ciò che passa per esempio attraverso PC e smartphone. Ma c’è già qualcuno che storce il naso.
L’Unione Europea tenterà di decrittare anche i tuoi dati più segreti
L’idea che qualcuno possa spiare per esempio quello che fai quando scrivi su WhatsApp, che ha in essere la famosa crittografia end-to-end, o che qualcuno possa vedere dove vai anche se utilizzi una VPN, sembra un incubo. Eppure sembra proprio questa la strada che sta per iniziare a percorrere l’Unione Europea.

Lo scopo è quanto mai nobile: l’idea infatti non è quella di poter entrare a piacimento nei device dei cittadini europei, quanto quella di dare a chi si occupa di indagini un modo per superare i sistemi di crittografia dietro i quali molto spesso non si nascondono solo i messaggi che ci scambiamo ogni giorno come “buongiorno” e “buonasera” su WhatsApp, ma anche dati che poi vengono utilizzati per attività illegali.
Nel momento in cui però occorre indagare, la famosa crittografia end-to-end di WhatsApp, come pure i sistemi del tipo VPN, impediscono di ricostruire con certezza parte delle attività criminali cui si sta dando la caccia. Per esempio i truffatori.
L’iniziativa denominata Going Dark ha lo scopo quindi solo di mettere le forze dell’ordine nelle condizioni di poter portare avanti il proprio lavoro anche in un panorama in continuo cambiamento e soprattutto in un panorama in cui la tecnologia cambia tutto quello che facciamo.
Facendo l’esempio del nostro paese, per esempio, non è possibile utilizzare quello che c’è sul cellulare se non c’è la presenza fisica del device.
Ma è chiaro che se le forze dell’ordine europee dovessero effettivamente riuscire a trovare un modo per bypassare la crittografia dei dati, si aprirebbero nuovi scenari anche per quanto riguarda i criminali stessi che vivono rubando i dati di utenti ignari di tutto.
La creazione di un’eventuale backdoor potrebbe perciò essere sfruttata anche da coloro che istituzioni come l’Europol vorrebbero fermare. Siamo quindi in un ambito veramente delicatissimo.





