Netflix, i veri numeri dello streaming in crisi

Sta diventando una litania cui è impossibile sfuggire: lo streaming di Netflix, di Amazon Prime e di tutti gli altri è in crisi. Ma guardando ai numeri registrati nel nostro Paese la situazione non sembra così tragica.

Ultimamente abbiamo avuto modo di parlare del servizio di streaming della grande N rossa e della sua situazione che sembra la rappresentazione drammatica di quel detto secondo cui più in alto si sale più rovinosa è la caduta. Con la fine delle restrizioni e un possibile ritorno alla normalità, tutto il comparto dello streaming ha registrato una battuta d’arresto.

Netflix, i veri numeri dello streaming in crisi

Non solo lo streaming di prodotti audio video ma anche quello che riguarda i videogiochi. E le reazioni dei grandi player internazionali si stanno dimostrando le più diverse. Quella di Netflix ci sembra particolarmente degna di nota.

Netflix, c’è la crisi o non c’è la crisi?

Le previsioni di crescita che la grande piattaforma di streaming si era data per questo 2022 erano ovviamente molto positive e rosee. Sappiamo però che la verità non è proprio così positiva nè così rosea. Nel solo primo trimestre del 2022 sono spariti 200mila iscritti. Si tratta questa di una prima volta come pure è stata la prima volta che le azioni hanno perso il 25% del loro valore. Tutti hanno quindi cominciato a gridare e a stracciarsi le vesti perché i pionieri dello streaming online stavano perdendo miseramente colpi.

Netflix, i veri numeri dello streaming in crisi
Netflix, i veri numeri dello streaming in crisi (foto: JustWatch)

Da parte sua Netflix sta cercando di trovare sistemi per convincere, anche se sarebbe meglio dire costringere, il numero di utenti a crescere limitando ancora di più la condivisione della password degli account. In tutta questa situazione complessa ci sono però i risultati del Q1 2022 relativi al nostro Paese, tanto per fare un esempio. La piattaforma Justwatch ha reso noti i risultati relativi agli utenti dei diversi servizi di streaming prendendo in considerazione tutto o quasi ciò che è utilizzabile qui da noi per guardare la TV.

Netflix è stata utilizzata dal 30% degli utenti ed è seguita a ruota da Amazon Prime video con il 27%. Al 15% si attesta Disney+ mentre con 6% ,5% e 4% si trovano nell’ordine il servizio streaming di TIM, Now TV e Sky Go e un altro 2% è occupato da Infinity con il restante 11% che raccoglie tutti gli altri eventuali servizi di streaming disponibili da noi. Questa la divisione della torta. Andando però a guardare nella prospettiva del trimestre gennaio/marzo l’andamento nel numero degli utenti, si nota come Netflix e Amazon Prime video siano comunque cresciute come piattaforme, anche se solo di un piccolissimo 1%.

Chi si dovrebbe preoccupare delle proprie performance, da noi almeno, è invece Disney+ che ha visto una flessione del 2% nel numero degli abbonati. Si tratta di numeri piccoli e nella prospettiva di crescita che gli azionisti di Netflix si erano immaginati anche poco remunerativi ma forse sono più veri di quelli che, come per tante altre cose, ci ostiniamo a confrontare con il famigerato 2020/2021.

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