Nintendo rischia molto grosso: un’intera nazione pronta a fare guerra

La società della grande N ha fatto arrabbiare un Paese intero e ora Nintendo rischia di assaggiare un po’ della sua stessa medicina a colpi di azioni legali.

Per Nintendo, la protezione della propria identità, che significa anche la protezione dei propri prodotti, è una questione talmente tanto importante da aver messo in piedi un intero sistema di avvocati pronti a colpire ogni volta che qualcuno tenti di fare cassa con le meccaniche depositate.

giudice e console nintendo switch 2
Nintendo rischia molto grosso: un’intera nazione pronta a fare guerra – videogiochi.com

L’esempio più recente di questo comportamento è ovviamente l’azione legale che sta proseguendo nei confronti degli sviluppatori di Palworld. Ma, in un affascinante capovolgimento di fronti, stavolta è proprio Nintendo a essere trascinata in tribunale per un comportamento ritenuto scorretto e dannoso.

Stavolta Nintendo è dall’altra parte: arriva l’azione legale

Non siamo mai contenti quando occorre ricorrere ai tribunali per dirimere questioni che riguardano la creatività. Anche perché, e provate a fare mente locale con il sistema Nemesis, tante volte i brevetti sono solo inutili pastoie che impediscono la creatività.

bandiera del brasile
Stavolta Nintendo è dall’altra parte: arriva l’azione legale – videogiochi.com

Ma ci sono società come Nintendo che vivono proprio dei brevetti che negli anni sono riusciti a depositare e che rendono molto spesso lo sviluppo di videogiochi un terno al lotto.

Una dimostrazione è quello che è successo con Palworld, che si trova ancora al centro di una complessa diatriba legale per aver a quanto pare “scopiazzato” le meccaniche principali dei Pokemon.

A prescindere da quale parte abbiate preso in questa faccenda, c’erano altri modi per risolvere. Uno su tutti: magari costruire un videogioco che valesse davvero la pena di essere giocato e non l’ennesima reskin dei capitoli precedenti, pensando che tanto i fan dei Pokemon accettano tutto.

Stavolta invece è proprio Nintendo a trovarsi a dover rispondere a un’azione legale. A portarla avanti è l’Associazione dei Consumatori in Brasile, che ritiene che la capacità della società di brickare le console Switch 2 se vengono utilizzati software pirata leda i diritti dei consumatori stessi. Le clausole vengono definite “un abuso”.

Abbiamo visto come per esempio questo problema si stia trasformando rapidamente in console di seconda mano che vengono vendute senza chiarire che non possono andare su internet e quindi in utenti che loro malgrado si trovano con console zoppe nonostante siano state pagate a prezzo pieno.

Quello che succederà rimane da vedere. Per ora la società ha 20 giorni per rispondere alla mozione che è stata presentata ai giudici brasiliani.

Tra l’altro si tratta di una situazione che evidenzia anche la mancanza di una sede apposita nel paese sudamericano, e anche questo è sottolineato come un aspetto negativo dai rappresentanti dell’Associazione dei Consumatori. Difficile che la società della grande N voglia cambiare i propri termini di utilizzo solo perché un’associazione dei consumatori in un singolo paese chiede che vengano cambiati.

Più probabile che, come succede per esempio nell’Unione Europea, le console brasiliane verranno in qualche modo esentate. Ma è chiaro che se si dovesse andare avanti e ci dovesse essere una qualche decisione sfavorevole, questo potrebbe aprire un precedente importante a livello globale.

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