Navigare online è una delle attività che forse facciamo più spesso in assoluto ma con la nuova legge in arrivo nell’Unione Europea potrebbe diventare tutto un po’ più complicato.
Quando ci si trova a navigare online, è chiaro che si rischia anche inavvertitamente di finire su siti web che non sono i migliori in assoluto. Potrebbero essere siti truffa, potrebbero essere siti con contenuti che non si vogliono vedere. E sarebbe bello avere sistemi per escludere automaticamente alcuni contenuti e alcuni siti web.

A rendere la rete un po’ più sicura è l’iniziativa all’interno dell’Unione Europea che vede il nostro Paese, insieme ad altri come Francia e Spagna, testare una funzione che dovrebbe avere lo scopo di assicurarsi che tutti gli utenti di internet vengano esposti solo a contenuti che possono gestire anche a livello psicologico. Ma rischiamo di avere una navigazione online non libera?
Forma di protezione o blocco della libertà di navigare online? L’esperimento dell’Unione Europea
Ti sarà sicuramente capitato più di una volta di vedere le pubblicità con cui alcune piattaforme dichiarano di avere molto a cuore che i più piccoli possano navigare in rete, scaricare app ed essere esposti solo a quei contenuti che sono pensati per loro. Questo perché online, se non si sa gestire ciò che succede, si può facilmente finire su siti web pericolosi. Pericolosi in tutti i sensi. Ed è per questo motivo che l’Unione Europea sta mettendo a punto un sistema di verifica dell’età.

Il tutto passerà attraverso un’app che ora è in fase di prototipo. Lo scopo dell’app è quello di rendere le piattaforme online più facilmente corrispondenti alle normative sulla gestione dell’età degli utenti. Esiste infatti già un corpus di norme all’interno del famoso DSA (Digital Services Act), ma non tutte le piattaforme sono riuscite ad applicarlo nella sua interezza.
Con il nuovo strumento, che di nuovo per ora è in fase di test, potrebbe essere più facile per le piattaforme riconoscere se l’utente in arrivo ha più o meno di 18 anni. Il tutto per proteggere i minori.
Si tratta di un primo passaggio che porterà poi, l’anno prossimo, all’istituzione del Wallet Europeo per la propria identità. Con il Wallet sarà possibile avere in un unico luogo virtuale tutti i propri dati personali e fare login mantenendo comunque il controllo dei dati che vengono inviati.
Di certo, l’idea che i fornitori di servizio online e le piattaforme, quindi compresi anche i social, abbiano realmente uno strumento da utilizzare per la verifica dell’età potrebbe finalmente portare a una sicurezza maggiore soprattutto per i più giovani. Per esempio potrebbero essere protetti dal nuovo RE.
La discussione online riguarda il fatto che il Wallet che arriverà e l’app che ora si sta testando mettono nei fatti i governi nelle condizioni di possedere tutti i dati personali degli utenti. C’è quindi chi pensa che potrebbe essere un’ingerenza essa stessa nella privacy. Ma di certo, a conti fatti, forse è meglio che siano i governi ad avere i nostri dati personali piuttosto che qualche società di terze parti.





