La nuova console war sarà portatile? Il panorama dei big

Mentre Xbox guarda con rinnovato interesse al mercato del mobile e il suo Game Pass dovrebbe diventare ecumenico ed universale su qualunque cosa abbia uno schermo arriva la notizia sottovoce che anche Sony starebbe pensando ad una nuova sortita con una console portatile per il Remote Play (per ora).

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Console Logitech (videogiochi.com)

Aggiungiamo la presenza di Nintendo Switch e risulta evidente come dopo una corsa sfrenata a pompare hardware casalingo fantascientifico ci sia ora invece un trend per una nuova stagione del Game Boy. E non a caso tiriamo fuori il Game Boy, vera e propria rivoluzione nel comparto delle console portatili, bisnonno, trisavolo, avo della Nintendo Switch che ora domina. E anche allargando di poco lo sguardo oltre i tre big possiamo notare come per esempio abbia preso piede la console portatile di Valve e come si moltiplichino le console portatili in grado di fare stream a livello dei monoliti casalinghi o dei computer, semplicemente appoggiandosi alla rete.

 

È una questione di sviluppo della tecnologia. Ma è anche forse un respiro di tutta l’industria che ondeggia da sempre tra il vanto di poter mettere una propria pedina dentro il maggior numero possibile di case e il fascino di dare ai propri utenti la possibilità di giocare ovunque si trovino.

Il Rinascimento della console portatile cambierà i giochi?

Quando le console hanno iniziato ad arrivare dentro le case gli sviluppatori si sono resi conto che c’era necessità di altro rispetto per esempio ai cabinati. Le console si sono poi radicate lentamente all’interno delle abitazioni e i videogiochi sono quelli che vediamo adesso. Qualcuno, e per esempio di nuovo Sony, ha poi provato ad unire il gioco casalingo con il gioco portatile creando console dotate di propri supporti e di un proprio catalogo di prodotti. Nel panorama dei videogiochi questa idea di permettere ai giocatori di portarsi a spasso il proprio personaggio preferito è stata però affrontata con sistemi diversi. Microsoft per esempio non ha mai pensato neanche lontanamente, per quello che ne sappiamo almeno, a creare una console portatile mentre Sony ci ha provato ben due volte con risultati diversi.

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Console Sony (videogiochi.com)

Chi ha continuato a battere sul portatile è stata invece sempre Nintendo, anche se con la pausa casalinga della console Wii che si è poi però evoluta e ha dato a sua volta origine al modello Switch. E dalle possibilità delle console portatili sono venute anche nuove funzioni. Si gioca ora nel cloud, con i salvataggi sincronizzati, addirittura con la possibilità di saltare da uno schermo ad un altro senza soluzione di continuità, facendo semplicemente login. Qualcosa che è anche un po’ frutto dello streaming dell’intrattenimento passivo. E come lo streaming su Netflix o sulle altre piattaforme ha cambiato il modo in cui fruiamo di serie TV e film, l’espansione nuova e rinnovata nel comparto delle console portatili e in generale dei giochi lontano dalle console porterà necessariamente anche a novità per quello che riguarda il modo in cui i giochi vengono prodotti.

Schermo piccolo gioco piccolo?

L’idea che una console portatile non possa essere potente come la sua versione casalinga è crollata miseramente nel momento in cui è arrivata Steam Deck in grado di far girare tranquillamente qualunque cosa. I cambiamenti non saranno quindi in futuro sul piano di ciò che vedremo in termini di resa grafica, a quello potrebbe pensarci una connessione internet, quanto forse al modo in cui potrebbero essere gestiti i salvataggi. Chi gioca con la console portatile al 50% non lo fa a casa, il che significa che lo fa mentre magari si sta spostando. Il tempo di gioco è quindi dettato dal tempo della vita.

Giochi senza salvataggio o senza sistemi per rientrare in partita a piacimento potrebbero diventare mosche bianche, esperimenti buoni per una nuova fascia di speedrun mentre tanti developer potrebbero decidere di tornare ai vecchi e cari sistemi dei checkpoint automatici dietro ogni angolo. Oppure creare giochi composti proprio da piccoli capitoli, come una infinita serie TV da sperimentare in prima persona in cui gli episodi durano come una web series.

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