Nuova trappola imbroglia 40.000 giocatori con cheat: tutti bannati!

Grazie ad uno stratagemma sono spariti 40 mila giocatori dediti all’utilizzo dei cheat in uno dei più affollati giochi multiplayer online di sempre. E il popolo di chi gioca secondo le regole ringrazia.

Avete presente quando ci è capitato di accendere i riflettori sul problema di grandi videogiochi come per esempio Call of Duty, Battlefield ma anche League of Legend e Dota, che sembrano soffrire di iniezioni periodiche di imbroglioni che poi si vantano sui social di quello che riescono a fare con pezzi di software illegali? Stavolta quella stessa vena di saccenza è costata l’account a 40 mila furbetti che sono stati eliminati in maniera permanente.

valve elimina account
Cheater (videogiochi.com)

A darne la notizia la società che si è occupata di fare pulizia e che con un post tradotto in tutte le lingue, compreso l’italiano, ha voluto rendere chiaro che ciò che è successo è merito della intelligenza del team di sviluppo, che ha teso un tranello a chi usa pezzi di software illegali pensando di poterla fare franca. Già a partire dal titolo del post è chiaro come la società sia orgogliosa di quello che ha fatto. E anche noi ci sentiamo di applaudire.

Gli imbroglioni non saranno mai i benvenuti

Il titolo del post che sul sito ufficiale di Dota 2 è apparso per comunicare a tutti che non si scherza con Valve è chiaro e diretto: “Gli imbroglioni non saranno mai benvenuti in Dota“. Il post, di per sé, racconta nel dettaglio tutto ciò che Valve ha fatto per costringere oltre 40 mila account che sono stati pizzicati a barare a mostrarsi per poi essere accompagnati senza troppe cerimonie all’uscita. Il problema si era posto perché erano stati individuati software di terze parti che andavano a leggere le informazioni interne dei client trasformando queste informazioni in un “vantaggio sleale“.

valve banna giocatori dota
Dota (videogiochi.com)

Da parte di Valve c’è stata la volontà di agire su due fronti: da una parte rendere quel software inoffensivo, dall’altra però pizzicare e cacciare via tutti quelli che avevano utilizzato questi software. Per trovarli tutti, speriamo siano tutti, è stata organizzata una trappola vecchio stile, creata in quella stessa zona in cui di solito i giocatori non possono andare. Come quando si getta l’amo e si aspetta che il pesce si avvicini, tutti coloro i quali sono stati registrati dal sistema all’interno di questa zona sono poi stati colpiti immediatamente da un ban. E si tratta di un sistema di cui Valve va molto orgogliosa: “ciascuno degli account bannati è stato letto da quest’area segreta nel client, il che ci dà la certezza che ogni ban sia stato meritato“.

Non si fanno sconti

Ciò che è particolarmente interessante da leggere nel lungo post con cui Valve dichiara di nuovo guerra aperta ai giocatori che sviluppano e utilizzano trucchetti è che si sottolinea come anche fossero giocatori professionisti a utilizzare software di terze parti che forniscono vantaggi non veritieri non ci sarebbero stati trattamenti di favore: “ciò include anche i giocatori professionisti che saranno banditi da tutti gli eventi competitivi di Valve“.

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