Pensate ai Pokemon. Ora pensate alla meccanica principale di Monster Hunter. E ora mettete tutto in una betoniera di zucchero filato: questo gioco è il risultato.
È chiaro che i mostriciattoli tascabili non sono i primi a essere stati inseriti nelle meccaniche di un GDR con deck building (perché alla fine i Pokemon questo sono), ma di certo sono i rappresentanti massimi di questa categoria.
Motivo per cui ci sono, ci sono stati e probabilmente ci saranno titoli che a loro volta provano a capitalizzare sull’idea di collezionare piccole creature più o meno simpatiche e più o meno letali per poi utilizzarle altrove. Dall’altra parte dello spettro c’è invece la cattiveria creativa dei cacciatori di Monster Hunter.
Nel mezzo, ma con una generosa dose di zucchero, c’è questo nuovo titolo appena presentato e che rischia di mettere i bastoni tra le ruote non solo ai Pokemon ma anche a quell’altro gioco che tantissimi conosciamo.
Se i Pokemon fossero di pasticceria sarebbero così
C’è spazio, nell’affollato mondo dei giochi di ruolo free-to-play, per un altro titolo a base di mostriciattoli? I developer di Aniimo speriamo si siano posti la domanda e si siano dati una risposta convincente. Il titolo sviluppato da PawPrint Studio è stato presentato durante l’Xbox Showcase e quello che ha colpito tutti, e che si ritrova più riprese sotto forma di commenti sui social e sotto i video YouTube, è che il gioco è bellissimo.
In effetti quello che colpisce di Aniimo è proprio l’aspetto delle creature che, per fortuna, non assomigliano ai Pokemon che conosciamo (il che quantomeno dovrebbe tenere questo titolo lontano dagli avvocati di Nintendo) e hanno una nota tropicale molto piacevole.
Il gioco è previsto in uscita nel 2026 su Xbox, PC, attraverso il cloud e con il servizio Xbox Play Anywhere. Nel frattempo i developer stanno portando avanti delle closed beta per valutare sia l’aspetto PvE sia l’aspetto PvP.
Aniimo sarà infatti costruito esattamente come ci si aspetta dai giochi free-to-play di questa generazione: c’è un universo da esplorare, anche questo colorato e zuccheroso, in cui raccogliere creature fantastiche che poi se le danno di santa ragione. E intanto per i fan Nintendo c’è Donkey Kong che parla.
La differenza interessante con altri titoli è che una volta catturate le creature poi si gioca effettivamente nei loro panni. È evidente, anche dalla colonna sonora, che il target è estremamente giovane rispetto ad altri giochi.
La canzone vagamente ispirata al K-pop e il montaggio ci dicono che siamo di fronte a un’esperienza molto più scanzonata, anche se non mancano i momenti di combattimento vero e proprio che non hanno l’aria di un gioco di carte ma assomigliano molto di più ai classici GDR con party da gestire.
A giudicare da quello che si vede, il lavoro in questo caso non è una semplice copia di quanto fatto dalla Pokemon Company. Il che è già un’ottima notizia. Forse per una volta ci risparmieremo il drama.