Quantic Dream, caos in tribunale per difendersi dalle accuse

Dopo le accuse del 2018 e la recente assoluzione della Corte d’Appello francese, Quantic Dream ha deciso di chiedere i danni.

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Caos in tribunale nella causa per diffamazione iniziata dall’azienda (foto: YouTube).

Quantic Dream ha dovuto far fronte in questi anni ad uno spiacevole caso; alcuni dipendenti hanno infatti accusato vertici dell’azienda di aver creato, sul posto di lavoro, un’atmosfera tossica, nonché di aver fatto diverse discriminazioni.

Nel 2018, un ex dipendente ha mosso causa e citato in giudizio l’azienda, con la motivazione di ambiente di lavoro ostile; la questione sembra però essersi chiusa con la sentenza della Corte d’Appello di Parigi, che avrebbe respinto le accuse mosse verso l’azienda (allineandosi alle quattro precedenti sentenze). Per questo, alcuni dirigenti di QC hanno iniziato una causa per diffamazione ma, la prima udienza in tribunale, si è svolta nel pieno caos.

Quantic Dream, caos in tribunale fra lacrime, urla e frasi ambigue

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Immagine per uno dei più famosi titoli dell’azienda (foto: YouTube).

Stando a quanto riporta il sindacato francese Solidaires Informatique, i due co-CEO David Cage e Guillaume de Fondaumière avrebbero avuto dei comportamenti piuttosto ambigui durante l’udienza. Cage avrebbe pianto, urlato, sbattuto i piedi e poi lasciato l’aula, convinto di essere stato danneggiato sia sul piano morale che su quello economico; dall’altro lato, Fondaumière avrebbe invece escalamato “non ho giurato, quindi posso mentire?” prima di esporre i danni causati all’azienda.

Comportamenti di sicuro non tradizionali, ma che vista l’intrigata situazione (come sempre poi, quando si tratta di controversie legali) lascia poco spazio per la chiarezza. Attualmente, per l’azienda è ancora in corso la causa per diffamazione contro Le Monde e Mediapart, con una sentenza  attesa per il prossimo 8 luglio.

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La speranza è che si possa tornare a parlare solamente di videogiochi il prima possibile, risolvendo tutte le controversie con l’emersione della verità.

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La console Sony (foto: YouTube).
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