Come si incentivano le persone a sposarsi e a fare figlio? Di certo non si lavora sul welfare. Meglio mettere una tassa extra su chi è ancora single.
Di certo non siamo ai livelli di qualcuno che tassa anche l’aria che si respira, ma pensare di aggiungere una tassa sui single sembra una trovata da realtà futuristica alternativa. E invece è qualcosa che sta succedendo nel nostro presente.
Chi non ha una famiglia, e quindi non è sposato, rischia di vedersi aumentare le tasse proprio perché non ha ancora trovato l’anima gemella o perché ha deciso di non cercarne una. In passato ci hanno già provato.
La tassa sui single, altro che ventennio
Per gli amanti della storia recente del nostro paese, uno degli aspetti forse più strani è la cosiddetta tassa sul celibato che fu introdotta nel periodo fascista e che aveva il nobile compito di stimolare gli uomini (dato che si applicava solo ai soggetti di sesso maschile) a trovarsi una moglie e mettere su famiglia. In quel caso, lo scopo era avere più cittadini e, potenzialmente, più uomini che avrebbero poi partecipato entusiasticamente come membri dell’esercito.

Adesso questa idea della tassa su chi non è sposato ritorna, ma quantomeno non da noi. A volerla introdurre pare essere il governo della Macedonia del Nord. Il premier Mickoski ha infatti dipinto una situazione per cui nel suo paese sono spariti trentatré mila abitanti in quattro anni: come se un’intera città di dimensioni medio-grandi si fosse volatilizzata.
Per scongiurare quindi un’ulteriore diminuzione della popolazione, c’è ora al vaglio anche questa tassazione per i single. Non è ancora stata introdotta effettivamente, ma già il fatto che il premier macedone la inserisca tra le papabili misure da adottare ci dice che l’idea c’è. E che si sia ispirato o meno al passato, l’effetto di certo è straniante.
Questo perché i motivi per cui le persone non si sposano, non si riproducono e non mettono al mondo figli non possono essere accantonati e risolti semplicemente perché lo Stato altrimenti ti aumenta le tasse.
Quello che si rischia è invece che l’introduzione di queste misure porti sì a un aumento dei matrimoni e magari anche a uno stimolo ad avere più figli, ma che poi le famiglie generate solo per non pagare le tasse non riescano a stare insieme neanche con la colla a presa rapida.
Siamo potenzialmente disposti quindi a veder nascere un’intera generazione di persone venute al mondo solo perché i genitori erano troppo tirchi? Non sarebbe forse il caso di smettere di stimolare in maniera errata la natalità e magari andare a guardare quali sono i motivi per cui di bambini, in Macedonia come pure da noi, non se ne fanno più?
Forse si scoprirebbe che non è la mancanza di voglia di averli, ma la mancanza di una stabilità che adesso, a differenza del passato, è una discriminante fondamentale proprio perché nessuno vuole mettere al mondo persone che poi non hanno i mezzi per una vita dignitosa.