Tom Cruise negli anni ’90 giocava a Marathon Infinity

Al giorno d’oggi non è strano vedere celebrità di cinema e televisione giocare ai videogame, ma non è sempre stato così. In passato non era del tutto usuale e oggi vogliamo raccontarvi una storia che risale circa alla metà degli anni ’90, con protagonista il famoso attore Tom Cruise.

In quel periodo Tom stava lavorando al film Mission Impossible a Londra, dove avvenivano le riprese, ma nel tempo libero l’attore si dedicava a un’attività ben diversa: il videogioco Marathon, sparatutto sviluppato da Bungie.
A un certo punto, come capita a molti giocatori, Tom Cruise è rimasto bloccato e non riusciva a proseguire nel gioco. Erà già un attore molto popolare a quel tempo e ricordiamo che in quel periodo non c’era internet a supporto come al giorno d’oggi… e così Tom Cruise ha deciso di chiamare direttamente Bungie per chiedere aiuto!

La sua chiamata venne indirizzata a Matt Soell, che ha raccontato la vicenda: “Tecnicamente non è stato proprio Tom Cruise a chiamarmi, ovviamente lui ha persone che svolgono queste cose al posto suo. Ho passato la chiamata a Doug Zartman perché l’assistente di Tom non riusciva a spiegarsi molto bene e diceva cose come ‘è in una stanza buia, c’è un corridoio che esce ma non funziona e c’è un mostro che spara, e poi c’è un’altra stanza che può vedere ma non può raggiungere’“.
Soell Prosegue: “Avete mai provato a spiegare a qualcuno come spiegare a qualcun’altro come uscire da un livello di Marathon Infinity? Potete immaginare la difficoltà… Stavo iniziando a sentirmi frustrato, così decisi di passare la chiamata a Doug, che si era coraggiosamente offerto volontario. Poco dopo Tom Cruise ha preso il telefono e ha iniziato a parlare direttamente a Doug, che lo ha velocemente aiutato a capire come uscire dalla situazione. Credo che l’assistente fosse ancora in ascolto o qualcosa di simile, perché a un certo punto Doug Zartman ha chiesto a Tom Cruise se fosse interessato a fare una pubblicità per il gioco e l’assistente ha urlato la sua disapprovazione!

Fonte: kotaku

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