Tutti quelli col pezzotto saranno individuati così: è la fine dello streaming illegale

È ufficialmente la fine di tutti quelli che si affidano allo streaming illegale? Ecco come fanno a pizzicarti se usi il pezzotto e come ti trovano subito.

Da tempo alcuni organi dell’amministrazione del nostro Paese hanno deciso di dichiarare apertamente guerra a tutte quelle piattaforme che forniscono contenuti in streaming illegale.

schermi di tv e scritta ti beccano così
Tutti quelli col pezzotto saranno individuati così: è la fine dello streaming illegale – videogiochi.com

Quello dell’illegalità, della cosiddetta pirateria, è un problema che esiste da quando esiste internet e che, anzi, risale a prima dell’avvento della prima rete.

Adesso, però, sembra che esistano strumenti in grado davvero di stanare tutti quelli che usano il pezzotto e quindi quelli che non pagano gli abbonamenti alle piattaforme di cui poi guardano i contenuti. Il pericolo per chi viene pizzicato sono multe fino a 5.000 euro. Ma qual è il modo in cui questi utenti vengono individuati?

Come si trovano se fai streaming illegale?

Su internet ogni cosa che si fa lascia una traccia. Questo perché il modo in cui la rete nel suo complesso funziona si basa proprio sui collegamenti che avvengono tra punti nello spazio invisibile su cui viaggia tutto. Per poter comunicare è necessario presentarsi.

uomo che guarda partita in streaming
Come si trovano se fai streaming illegale? – videogiochi.com

E proprio il modo in cui ciascun utente si presenta nel momento in cui attiva una connessione internet è al centro delle tecniche che vengono utilizzate per rintracciare quelli che sono gli abusivi dello streaming.

Ovvero, quelli che attraverso il cosiddetto pezzotto fanno streaming illegale e guardano cioè contenuti per i quali non hanno pagato effettivamente un abbonamento. Un problema che nel nostro Paese è particolarmente sentito, soprattutto per quanto riguarda il calcio.

È infatti proprio per contrastare chi guarda le partite della Serie A in modo illegale che è nato anche Piracy Shield. Ma cos’è che tradisce questi utenti che cercano di risparmiare i soldi degli abbonamenti alle piattaforme di streaming per lo sport?

Tutto ruota intorno agli indirizzi IP. Ciascun device che si collega alla rete, infatti, lo fa attraverso un indirizzo IP che lo identifica, non a livello di nome e cognome, ma di posizione geografica.

Questi stessi indirizzi IP vengono utilizzati dai server su cui sono appoggiati i contenuti per diffonderli ai giusti destinatari. Nel caso dello streaming illegale, questi contenuti sono le partite di calcio, i film oppure le serie TV (dato che con questi sistemi illegali non si guardano solo gli eventi sportivi) che viaggiano come qualunque altro contenuto dai server su cui sono ospitati fino ai device.

Le nuove regole in vigore e i sistemi che le autorità del nostro Paese stanno mettendo in campo riescono a raccogliere, nel momento in cui prendono possesso dei siti attraverso cui avviene lo streaming, anche gli indirizzi IP dei device che si collegano.

Così facendo, si possono creare lunghe liste di indirizzi che poi, con un provvedimento richiesto dal giudice, possono potenzialmente essere trasformati in indicazioni personali degli utenti. Questo è quindi il modo in cui tutti quelli che fanno streaming illegale vengono pizzicati.

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