Un nuovo report finanziario fa preoccupare tutti: la situazione in casa Ubisoft e il piano per ridurre ulteriormente i costi per gli azionisti.
Non è certamente il miglior momento della storia di Ubisoft quello che stiamo vivendo ora, anzi. Si tratta probabilmente di una delle situazioni più complesse in assoluto per la multinazionale dei videogiochi che ormai da oltre un decennio sta vivendo una lenta ma continua discesa per quanto concerne il valore delle azioni e soprattutto il valore percepito dai giocatori verso quello che una volta era un marchio amatissimo.
Quando si vedeva Ubisoft una volta si poteva essere certi di avere tra le mani un titolo di qualità assoluta, con una storia almeno buona, un gameplay divertente e una certa cura generale per i dettagli. Purtroppo però la compagnia francese non si è evoluta e ha continuato a ripetere se stessa in modo uguale e ossessivo, laddove non sia addirittura peggiorata.
Gli Assassin’s Creed sono cambiati e diventati assai più action, allontanandosi da quel nucleo stealth storico e amatissimo, dividendo il pubblico. Far Cry invece è rimasto esattamente lo stesso, annoiando la maggior parte dei giocatori più veterani. E il futuro non sembra promettere affatto bene.
La situazione di Ubisoft è dura malgrado le migliaia di licenziamenti
E’ stato pubblicato da qualche ora un report finanziario per gli investitori, che ovviamente stanno vivendo mesi piuttosto turbolenti, spiegando esattamente come stia andando la compagnia. In particolare Ubisoft fa notare come quello che viene definito “programma iniziale di riduzione dei costi” e che aveva come obiettivo centrale quello di ridurre le spese di 200 milioni di euro abbia funzionato.
Non solo, la riduzione dei costi di 200 milioni “entro l’esercizio 2025-26 rispetto all’esercizio 2022-23 è stato raggiunto prima del previsto e leggermente al di sopra” di quando previsto. Questo tutto grazie a “nuova disciplina nelle assunzioni e alle ristrutturazioni mirato”.
Si parla quindi ovviamente dei tanti licenziamenti con i membri del “Gruppo” che ora sono “17.782 unità a fine marzo 2025, con un calo di circa 1.230 unità rispetto all’anno precedente e una riduzione del numero di
di circa 1.230 dipendenti rispetto all’anno precedente e di circa 3.000 unità rispetto a settembre 2022″.
A quanto pare però la situazione non pare essere sufficiente. Malgrado i tanti tagli e i licenziamenti che hanno portato a una riduzione dei costi anche superiore a quanto previsto, ecco che Ubisoft ha programmato altri tagli importanti e in particolare si prevede di “ridurre ulteriormente i costi fissi di almeno altri 100 milioni di euro nei prossimi due anni“. Ricordiamo intanto ci sono novità importanti per Fallout.
Ancora una volta si parla di allocazione del denaro in modo strategico ma soprattutto di “ristrutturazioni mirate“, ovvero altri licenziamenti. Vedremo come questo influirà sulle uscite e sui prodotti della compagnia, di certo non è un bel momento per questo marchio importante, per chi ha amato i suoi giochi e soprattutto per chi ci lavora.