Questo 2025 è stato finora ricco di giochi e in particolare di FPS ma forse il migliore dell’anno lo dovete ancora vedere.
Quest’anno ce lo ricorderemo per tante cose. Una di queste cose ovviamente è il ritorno in grande spolvero di Battlefield. Il gioco che forse sta facendo cambiare anche il modo in cui Activision pensa vada costruito Call of Duty.

Ma il 2025 è stato anche finora un anno stuzzicante per quello che riguarda le esperienze FPS alternative. Nel corso della recente Gamescom c’è stato spazio per il trailer di un nuovo titolo sparatutto in prima persona che si è fatto notare subito e per tutta una serie di ottimi motivi. Tra questi il fatto che sia quasi del tutto sviluppato da un’unica persona.
Un’altra storia che assomiglia un po’ a quello che abbiamo visto con Sandfall e con il loro Clair Obscur: Expedition 33. Qui non siamo nel mondo di Final Fantasy, qui siamo in un altro genere ma la passione è la stessa.
Perché questo potrebbe essere il prossimo FPS che tutti ameremo
Nel mondo degli FPS il problema più grande è quello di trovarsi uno spazio. Un po’ come nei multiplayer online scanzonati, c’è poco da fare se non ti chiami Fortnite. Nel mondo degli FPS se non ti chiami Battlefield, Counter-Strike o Call of Duty è difficile trovarsi uno spazio.

Forse però, mescolando le meccaniche degli FPS con qualcosa di simile a un roguelike, potresti ottenere un piacevole effetto dirompente. La dimostrazione viene da Voidbreaker, uscito in accesso anticipato lo scorso 19 di agosto e con una valutazione generale molto positiva data dalle oltre 1000 recensioni lasciate sulla piattaforma di Valve.
Il gioco si svolge all’interno di una sorta di prigione governata da un’intelligenza artificiale che ovviamente cerca in ogni modo possibile di eliminare i giocatori. Come si legge nella sua pagina, “Il sistema è progettato per tenere tutti dentro“.
Voidbreaker riesce però, nonostante questa triste premessa, a regalare esperienze che sono sempre nuove e soprattutto estremamente rapide, per quelli che apprezzano la velocità più di qualunque altra cosa anche dentro gli FPS. In più il gioco è piacevolmente distruttibile con un sistema che ricorda molto da vicino proprio Battlefield.
Parlando del suo sviluppatore, dato che è una delle innegabili particolarità di Voidbreaker, dietro il gioco c’è Stubby Games. E se questo nome non vi sembra familiare forse lo sarà di più Daniel Stubbington, il nome che si nasconde dietro il team di sviluppo.
Qualche anno fa ha tentato con successo di proporre un mondo alternativo ispirato a Portal 2: The Entropy Centre. Passato al genere degli FPS, Daniel Stubbington ci porta in un’altra esperienza qualitativamente molto alta, dimostrando che alla fine gli sviluppatori dovrebbero lavorare ai giochi cui vogliono giocare senza lasciarsi incasellare.
Se lo volete trovate Voidbreaker su Steam o attraverso il Game Pass su PC. Su Steam il gioco ha il 10% di sconto ancora per un po’ anche se comunque a prezzo pieno costa poco meno di 18€.





