Arabia Saudita sui videogiochi, 36 miliardi per acquistare publisher

Il percorso dell’Arabia Saudite nel mondo dei videogiochi continua e si parla ora anche di investimenti con acquisizioni importanti che costeranno in tutto circa 36 miliardi di euro.

Spiccioli per uno come il principe Mohammed bin Salman che, da esperto investitore quale è, ha più volte sottolineato come i videogiochi siano una possibilità concreta di  sviluppo per i Paesi che possono, e  vogliono, fare questi investimenti.

Arabia Saudita sui videogiochi, 36 miliardi per acquistare publisher
Arabia Saudita sui videogiochi, 36 miliardi per acquistare publisher (foto: Unsplash)

Con le cifre snocciolate ci sono diversi grossi nomi che potrebbero essere quasi a portata di mano per il Savvy Games Group del principe saudita che punta a fare del suo Paese un punto di riferimento per l’industria entro i prossimi anni.

L’ambizioso progetto a base di videogiochi del principe Salman

Le notizie riguardo queste mosse di acquisizione vengono da alcune fonti di stato e sono quindi costruite per fornire l’immagine migliore in assoluto ed è per questo, per esempio, che in una intervista di qualche tempo fa Brian Ward, ex EA e ex Activision ora CEO di Savvy Group, ha sottolineato come l’Araibia Saudita sia un Paese diverso da quello che tutti pensano e dalle “vecchie impressioni“.

Arabia Saudita sui videogiochi, 36 miliardi per acquistare publisher
Arabia Saudita sui videogiochi, 36 miliardi per acquistare publisher (foto: Unsplash)

Tenendo da parte gli eventuali commenti riguardo i diritti delle donne e delle minoranze, il programma della società è ambizioso e ha fondi da spendere. Fondi che se anche non potrebbero garantire l’acquisizione di colossi come il sovracitato EA possono comunque risultare in linea con le richieste di una miriade di publisher e che hanno già permesso di entrare con quote piccole ma interessanti dentro Nintendo, dentro Capcom e Nexon, dentro Activision e dentro Embracer, tanto per citare società che conosciamo bene.

Ma oltre a entrare con passo leggero in varie società, i piani dell’Arabia Saudita hanno al centro i videogiochi in un modo che, pur facendo la tara di tutto ciò che va escluso, potrebbero essere d’esempio per tanti altri Governi e Paesi che faticano a vedere nel gaming una occasione per sviluppare l’economia e creare posti di lavoro per il futuro. Perchè non è difficile immaginare che, come in Arabia Saudita, anche altrove il gaming e gli esport siano un potenziale ancora inespresso in grado di spostare miliardi.

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