Un bambino parla di Fortnite ma viene accusato di terrorismo

Bambino musulmano parla di Fortnite ma viene accusato di terrorismo dal governo britannico; la notizia viene riportata dal The Guardian.

Anche in un periodo complicato a livello mondiale come questo, continua la caccia ai terroristi da parte delle autorità governative; l’intento potrebbe anche essere nobile, ma molto spesso vengono commessi errori grossolani.

Questa volta, vittima di una spiacevole situazione, è stato un bambino musulmano, accusato di terrorismo per via di alcune affermazioni dichiarate ad un collaboratore scolastico.

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Bambino musulmano accusato di terrorismo, ma parlava di Fortnite

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Un’immagine per il videogioco (fonte: YouTube).

Come spiega il The Guardian, il bambino sarebbe finito sotto la lente d’ingrandimento del Prevent System (programma antiterrorismo avviato dal governo britannico) per alcune frasi scambiate con un collaboratore scolastico.

Il bambino avrebbe infatti parlato di alcune bombe e pistole presenti nel capanno degli attrezzi del padre. Le indagini hanno poi svelato a cosa effettivamente si riferiva il bambino: delle armi usate dal cugino più grande su Fortnite.

Lo spiacevole malinteso ha inoltre evidenziato, secondo la madre del bambino, una sorta di razzismo; secondo la donna infatti, il bambino è stato preso di mira perché orientale e musulmano.

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La faccenda, come sottolineato dalla madre, poteva avere gravi conseguenze come polizia in casa, arresti e coinvolgimento di assistenti sociali, tutto per un semplice malinteso. Si sarebbe davvero andati a fondo se a pronunciare quelle parole fosse stato un bambino europeo?

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(fonte: YouTube).
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